NICOLA RAGONE PARLA DI CINEMA AGLI STUDENTI DELLA «MORLINO»

Emergente talento lucano vincitore del nastro d’argento.

Avigliano. Nicola Ragone, emergente talento lucano vincitore del nastro d’argento, ha discusso di cinema nella cittadina gianturchiana con i ragazzi delle 3 medie dell’Istituto Morlino. I giovanissimi hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa organizzata dalla scuola diretta dalla dirigente Adriana Formetta e con curiosità e vivo interesse hanno ascoltato il regista, guardando con un profondo rispetto, denotato da un maturo silenzio, attenzione e concentrazione, il cortometraggio “Oltreluomo”, il backstage di “Sonderkommando” ed immagini in anteprima di “Marciapiedi”, per poi aprire un interessante dibattito sui messaggi delle opere proposte. Ragone, che era già stato ad Avigliano nel 2013 quando il suo “Oltreluomo” aveva vinto il Festival “Corto e malecavate”, ha mantenuto stretti rapporti con Roberto Ranaldi, fotografo e presidente dell’associazione Colacatascia. «Con Avigliano – ha affermato Ragone – ho un forte contatto. Ho riscontrato, ed oggi ne ho avuto la conferma dai tanti ragazzini vogliosi di capire di più del cinema e di come si può accedere al mondo della settima arte, una grande apertura mentale, soprattutto nelle nuove generazioni. Mi è piaciuto molto anche l’approccio dei docenti, che cercano di coinvolgere i ragazzi in esperienze differenti, che spesso valgono più delle lezioni frontali. Il cinema è uno strepitoso strumento formativo. E’ arte e messaggi attraverso cui provare anche a superare la crisi. In fondo la Basilicata, grazie al lavoro della Film Commission, sta cambiando molto e c’è davvero un enorme fermento culturale». Il territorio lucano può dare tanto al cinema e il cinema ricambiare dando enormi opportunità alla Basilicata e alla sua crescita. «Nel corso dell’incontro – continua Ragone - sono nate delle idee interessanti e ho ricevuto numerosi stimoli che mi spingeranno a tornare». Avigliano potrebbe essere tra le location del primo lungometraggio di cui il cineasta di Salandra sta scrivendo la sceneggiatura? Qualche giovane aviglianese potrebbe partecipare al progetto? Intanto Ragone si concentra sulla distribuzione e promozione di Sonderkommando, corto vincitore del nastro d’argento 2015, per il quale il cineasta si auspica un allargamento dei soliti, limitati canali distributivi relegati ai film brevi. L’opera è un frammento lirico, un affresco che ritrae la nascita di un amore tra due uomini, due deportati in un campo di concentramento, storia di una passione negata dalla discriminazione che ha portato allo sterminio di un popolo e del diverso settant’anni fa. Ma perché raccontare una storia d’amore così “diversa”, così “lontana”? «Perché – afferma Ragone - la natura dell’odio e della volontà di “eliminazione dell’altro” in quanto diverso da sé, non ci ha mai abbandonati, è sempre tristemente uguale. Se è successo, potrebbe ancora succedere… e se ci guardiamo attorno purtroppo vediamo che succede. La natura dell’uomo, infatti, è sempre la stessa». Nel bene e nel male.

Nicola Ragone, classe 1986, è sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico e aiuto regista. Laureato in Lettere e Filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi triennale sul teatro di Giorgio Strehler e una tesi Magistrale dal titolo “La zona grigia. Voci dal Lager”, si forma artisticamente presso il “Cineteatro” di Roma, frequentando corsi di Regia e Scrittura Cinematografica, Direzione dell’attore e Regia Teatrale. Con altri suoi collaboratori fonda l’officina culturale “Fullframe” e collabora con il movimento teatrale “Minimo Comune Teatro”. Approda alla scena teatrale proponendo adattamenti da testi classici e moderni. Al cinema, il suo esordio è nel 2009 con il cortometraggio noir dal titolo “L’ultimo nastro”. Nel 2010 dirige un episodio del lungometraggio “Quilty”, scritto e diretto con altri 4 registi. “David Lazzaretti” nel 2011 è il cortometraggio in costume commissionato dall’Università “La Sapienza” e tratto dalla storia vera del predicatore di Arcidosso. Nello stesso anno il corto “Oltreluomo”, che racconta di una tragedia avvenuta nel 1881 nel buio di una miniera, un tunnel soffocante e senza uscita che diventa metafora esistenziale e simbolo della cecità umana, viene proiettato in circa 40 festival, riscuotendo numerosi riconoscimenti. Nel 2013 partecipa, come aiuto-regia, alla realizzazione del documentario/backstage del film “Che strano chiamarsi Federico” diretto da Ettore Scola, nel quale interpreta anche, come attore, il ruolo di Marcello Marchesi. “Sonderkommando” (2014), affresco che racconta la nascita di un amore omosessuale in un campo di sterminio, opera ritenuta di interesse culturale nazionale e quindi finanziata dal Ministero dei Beni Culturali, ottiene il nastro d’argento. Nello stesso anno, firma la regia del cortometraggio “La Riva”, progetto finanziato dalla Lucana Film Commission e prodotto da Arifa Film e di “Marciapiedi”, cortometraggio prodotto da Aureliano Amadei e Maiora Film per il progetto “Cinema Inventato”. Nel 2015 approda al genere documentaristico con “Urli e risvegli”, ritratto del poeta lucano ex-alcolista Carmine Donnola. Attualmente sta scrivendo la sceneggiatura del suo primo lungometraggio. La sperimentazione su spazi scenici non ortodossi, l’utilizzo narrativo della luce e dei contrasti, il training con gli attori basato sullo studio di materiali teorici e sul corpo, l’utilizzo di immagini-segno, rappresentano la sua cifra stilistica.

25/02/2016 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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