ALL’ITALIA DEI VALORI DI AVIGLIANO NON CONVINCE IL FEDERALISMO IMPERANTE IN ITALIA

fa notare che le Regioni Italiane sono 20.....

All’Italia dei Valori di Avigliano non convince il federalismo imperante in Italia, infatti, fa notare che le Regioni Italiane sono 20 ed hanno una popolazione che va da 128.230. Valle d’Aosta a 9.917.714 Lombardia, dopo le modifiche al titolo V della COSTITUZIONE (in ossequio al federalismo leghista) tutte le Regioni sono quasi diventate degli stati autonomi come in America, in modo che la Lombardia si paragona alla California la Sardegna alla Florida e la Basilicata al Texas. “Queste nuove istituzioni totalizzanti legiferano quasi come stati sovrani ed hanno competenza esclusiva sull’uso del territorio, sulla disciplina urbanistica, sulla formazione professionale, sull’agricoltura, sulla tutela ambientale ecc” fanno notare i dipietristi “Hanno ampia competenza sulla sanità, sull’istruzione e università, sulle attività produttive ed estrattive e chi più ne ha più ne metta. Ogni regione emana leggi, norme, disciplinari, circolari …….. per la protezione delle foreste dagli incendi, sulla raccolta dei funghi, sulla regolamentazione della caccia, della pesca, sugli allevamenti zootecnici ed ittici, sulla disinfestazione urbana …… e su come ci si soffia il naso in pubblico”. Per l’Idv gianturchiana sembra ovvio - con sarcasmo- e giusto nonché ECONOMICO promulgare regolamenti autonomi in ogni regione su come ci si soffia il naso in pubblico perché si sa che i nasi lucani, ad esempio, sono diversi da quelli valdostani o sardi ed anche il pubblico è diverso. “Così come è utile ripetere in ogni regione le declarazioni sui significati di: manutenzione ordinaria, straordinaria ecc” continuano i dipietristi “Ed è utile ripetere 20 volte le regole per la raccolta dei funghi, la coltivazione, nutrimento e spurgo delle lumache ed altro. E’ utile che su tutta questa legislazione si formino gruppi di lavoro e di studio ben pagati e per risparmiare lavoro si usi spesso il copia e incolla da una regione all’altra”. L’Italia dei Valori è convinta che non basta perciò dire le cose una sola volta per tutta l’Italia o forse meglio per tutta l’Europa, perché, se così facessimo non avremmo bisogno di una miriade di funzionari e dirigenti compensati come grandi manager industriali, forse non avremmo bisogno di tanti consiglieri, gruppi consiliari spesso “monoparentali”, assessori, tutti dotati di corpose segreterie e relative suite di lusso nei palazzi regionali, corredate di portaborse, nani, ballerine e giullari di corte. La convinzione dei dipietristi è che le regioni sono enti autonomi, sostanzialmente senza controlli, sono libere di stabilire stipendi, appannaggi, rimborsi senza dar conto a nessuno così che i compensi dei consiglieri sono stabiliti dai medesimi consiglieri, il finanziamento dei gruppi consiliari delle commissioni etc. sono stabiliti dalla curia dei capigruppo sovente capigruppo di se stessi. “Nessuno può controllare ed eccepire alcunchè in materia perché il Consiglio è organo legislativo ed il legislatore regionale è “Celeste” e pertanto onniscente ed infallibile” continua l’IDV “Nessuno ovviamente ha colpa di quanto succede nelle amministrazioni regionali dal Lazio alla Lombardia dalla Sicilia alla Calabria ed anche nella nostra piccola cara Lucania non vi sono colpe dei politici, “questo è il federalismo bellezza !. Nella nostra piccola cara e sobria Basilicata vi sono 30 consiglieri per una popolazione inferiore a 600 mila abitanti e 12 gruppi consiliari di cui 9 composti da un solo consigliere”. Ci ha fatto una certa impressione - sostengono i dipietristi- “la notizia pubblicata sulla Nuova del Sud, l’assessore alla sanità Martorano del PD, si è fatto rimborsare un gelato ed un pacchetto di sigarette, neanche il più pezzente dei pezzenti siamo certi avrebbe avuto questo ardire”. “I partiti del centro sinistra e del centro destra ad un certo tempo divennero tutti federalisti per spuntare le lance leghiste che minacciavano molto da vicino le consolidate oligarchie dei partiti nazionali storici e non, perciò per tenerci strette le nostre affezionate nomenclature partitiche noi cittadini ci accollammo tutto questo ed altro come costo della politica spacciato per costo della democrazia, sia nella prima che nella seconda repubblica” conclude l’IDV di Avigliano “Una volta tanto siamo d’accordo con il governo Monti che sta pensando di modificare il titolo V della costituzione per ridurre i poteri e le competenze delle Regioni”. Poi rimarcano che “ Il rubicondo consigliere IDV Vincenzo Salvatore Maruccio della Regione Lazio, dopo l’intimazione perentoria di Antonio Di Pietro ha rassegnato immediatamente le proprie dimissioni da tutte le cariche. Bene ha fatto e noi del circolo IDV di Avigliano per il suo bene gli consigliamo anche di restituire immediatamente le somme eventualmente distratte".
16/10/2012 - autore: Leonardo Pisani
fonte: GIORNALELUCANO.COM

Back