L’ira dei produttori di formaggi lucani a denominazione di origine protetta
FILIANO - Anche in Basilicata, nell’area nord, dove i pascoli incontaminati non mancano, arrivano, da fuori regione, purtroppo prodotti intermedi della lavorazione del latte a dir poco mal conservati ed in avanzato stato di maturazione tanto che se ne sconsiglia la vendita, diretta alla produzione, di prodotti lattiero caseari. Si tratta della cagliata, la pasta che si ricava dalla bollitura del latte con l’aggiunta di caglio che si trasforma in pasta da cui si ricavano mozzarelle, formaggi, provoloni, ricotta, burro. Nei giorni scorsi gli uomini del Corpo Forestale hanno fermato, in agro di Filiano, un camioncino carico di circa 300 chili di cagliata diretta ad un caseificio per la successiva lavorazione. Il fatto ha destato molto scalpore fra i consumatori della zona, abituati come sono a consumare prodotti di alta qualità visto che la materia prima (il latte) non manca. La merce sequestrata proveniva dalla vicina Puglia ed era diretta ad un caseificio della zona e si presume che dovesse essere lavorata e messa sul mercato alimentare. I produttori di formaggio pecorino hanno subito preso le distanze perché per avere il formaggio pecorino di Filiano utilizzano solo il latte munto dalle loro pecore. Il titolare di un caseificio non si è affatto meravigliato perché , secondo lui, alcuni prodotti che si mettono in vendita ad un prezzo molto ridotto rispetto a quello di mercato non possono provenire che da questo tipo di approvvigionamento, molto redditizio per via del prezzo di circa 1,50 per un chilogrammo di cagliata, contro i 4 o 5 al kg se prodotto nell’azienda con il latte appena giunto dalla raccolta mattutina. Latte fresco dunque che conferisce al prodotto ( mozzarella, caciocavallo, scamorza ecc.) i profumi e i sapori dell’ambiente dove è avvenuto il pascolo. «Ben vengano, dunque i controlli da parte della forestale o da parte delle forze dell’ordine – è continuato lo sfogo rabbioso del casaro - solo cosi i consumatori potranno essere certi che i prodotti delle nostre latterie sono sani e salubri anche se il costo è leggermente superiore di uno o due euro al chilogrammo». «Il formaggio che produciamo – ha detto il pastore-produttore Paolo Filiano – è formato essenzialmente dal latte di pecore che ogni giorno portiamo al pascolo, perciò il nostro prodotto è eccellente, se fosse prodotto da cagliate di dubbia provenienza, sarebbe più remunerativo ma non raggiungerebbe lo standard di qualità che lo contraddistingue fra tanti altri sul mercato».
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26/02/2016 - autore: Antonio Pace |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |