Piccoli comuni, l’iniziativa di legge di 20 parlamentari Pd agita i territori. Le frazioni castellane avanzano un’ipotesi di accorpamento
FILIANO – Chi ha detto che i lucani direttamente interessati dalla proposta di legge che prevede la fusione dei piccoli comuni sono tutti contrari? Se per i comuni sembra ancora prematuro parlare di fusione, contrariamente a quanto si sta invece verificando da altre parti, i primi segnali di apertura alla proposta di legge Lodolini giungono dal comitato delle frazioni castellane. In attesa che venga intavolata una vera e propria discussione in Parlamento, in Basilicata c’è chi si fa già avanti. Lasciare Avigliano per andare in soccorso del paese del pecorino. E’ la proposta indirizzata nel caso specifico al Comune di Filiano. “La pdl sottoscritta da venti parlamentari del Pd - si legge in una nota - condanna il comune di Filiano ad accorparsi con uno limitrofo perché il numero degli abitanti è inferiore a 5.000 abitanti. In soccorso a quel comune potrebbero andare gli abitanti delle frazioni del versante nord del comune di Avigliano. Difatti, Lagopesole, Masi, Signore, Frusci, Sarnelli, Paoladoce, Canarra, Possidente, Torretta, Miracolo, Piano del Conte, Stagliuozzo, Sassano, Montemarcone e Montalto raggiungono 3.720 abitanti, tanti quanti farebbero diventare Filiano uno dei comuni medi della Basilicata. Con questa operazione politica, si salverebbe non solo il comune di Filiano, ma le frazioni che si accorperebbero acquisterebbero in qualità dei servizi erogati non indifferenti”. A quanto pare, le frazioni castellane si sentono escluse dall’azione amministrativa del Comune di Avigliano. “Difatti, col passare del tempo, il Palazzo di Avigliano si è “distratto” nei confronti degli abitanti delle frazioni - prosegue la nota del Comitato - che stufi stanno per presentare istanza di accorpamento a Filiano. In questo modo si centrerebbero due obiettivi: si taglierebbero molti chilometri di distanza fra il centro e le frazioni (15/30 Km.) e si migliorerebbe la qualità dei servizi ai cittadini con un risparmio di spesa non indifferente, proprio in linea con l’obiettivo della proposta di legge. Le frazioni del comune di Avigliano che ricadono nel versante nord di Monte Carmine sono in enorme sofferenza per la scarsa qualità dei servizi erogati ad iniziare dalle infrastrutture per finire ai servizi sociali indispensabili per dare dignità alla qualità della vita: asili nido, mense adeguate, trasporti su gomma, viabilità, nessuna palestra al servizio scolastico di ogni ordine e grado ( unico caso in Italia), mancanza di vigili sul territorio, nessun programma turistico nonostante la presenza di una emergenza culturale elevata. La viabilità interna fra le frazioni - segnalano i cittadini - è rimasta identica a quella dei primi anni del nuovo secolo, la maggior parte delle frazioni ancora non sono servite dal metano, non esistono mezzi di trasporto pubblico che colleghino le frazioni fra loro, mentre nel centro, gli autobus fanno la spola da un capo all’altro del paese, spesso vuoti, ed a spese di tutti i cittadini. Stufi di questa situazione – conclude la nota – abbiamo deciso di essere amministrati dal confinante comune di Filiano”. Dunque, in un colpo solo il centro filianese acquisirebbe centralità nell’area di riferimento e si distenderebbe il clima nelle 15 “agguerrite” frazioni.
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16/03/2016 - autore: Michelangelo Russo |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |