Avigliano, anche Palamara tra gli ospiti del premio Coviello
AVIGLIANO - Sabato sera, presso il Chiostro Palazzo di città, si è discusso di Spending Review e del disegno di legge anticorruzione, nell’ambito del convegno di chiusura della decima edizione del premio Nicola e Leonardo Coviello. Il testo legislativo anticorruzione, imposto dalla Comunità Europea, e la necessaria “revisione di spesa” per il nostro Paese, sono stati dunque gli argomenti proposti nel comune gianturchiano, alla presenza del primo cittadino, Vito Summa, e di Gaetano Basile, avvocato aviglianese, moderatore dell’incontro. Pertanto, nel “paese dei giuristi”, si è tenuto l’interessante appuntamento - patrocinato da APT di Basilicata, ordine degli Avvocati di Potenza, Società di Mutuo Soccorso e dall’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Dopo la presentazione fatta da Mari Giusi Verrastro, per la Pro Loco di Avigliano - che si è occupata dell’organizzazione dell’evento insieme all’amministrazione comunale - ha, dunque, preso il via il dibattito su questioni che coinvolgono direttamente il mondo dell’avvocatura e magistratura, per le quali è necessario rendere sempre più partecipe la cittadinanza. Hanno preso parte all’incontro come relatori il dott. Luca Palamara, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati; il professore Giampaolo D’Andrea, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento; l’avvocato Fabio di Bello, della Giunta Unione Camere Penali. L’anno scorso tra gli ospiti chiamati per discutere di “avvocatura e magistratura tra autonomia e responsabilità” si era distinto l’avvocato Umberto Ambrosoli, figlio dell’ex commissario liquidatore del Banco Ambrosiano di Sindona, che oggi è corteggiatissimo dal Pd per il dopo Formigoni alla presidenza della giunta Lombardia. Tornando ad Avigliano la tavola rotonda ha voluto soffermarsi su quello che già Benedetto Croce definiva come “malessere della società”. «Il fenomeno per cui si usa la cosa pubblica per un tornaconto individuale» era stato già individuato dal filosofo. La corruzione è, infatti, un malessere vissuto dalle società di tutti i tempi, presente in Italia e altrove. Il nostro Paese risulta essere al cinquantanovesimo posto (tra gli ultimi) nell’indice di percezione della corruzione, così come fa sapere la Trasparency International -organizzazione globale delle società civili, che lotta contro questo fenomeno. «Questi dati hanno effetto diretto sull’economia - ha fatto notare il sottosegretario D’Andrea - ed è sempre più necessario combattere quello che diventa un vero e proprio ostacolo agli investimenti». Pertanto, il lungo l’iter del disegno di legge anticorruzione - approvato dalla Camera in via definitiva il 31 ottobre 2012 - ha avuto la finalità d’incentivare comportamenti virtuosi e circoscrivere la maladministration. «Sulla spending review, invece, si sta “operando con il bisturi”, vedendo bene cosa tagliare e razionalizzare», ha continuato il professor D’Andrea. In questo delicato momento per il nostro Paese appare, dunque, importante valutare tutti i centri di spesa, al fine di riorganizzare i servizi, tenendo sempre conto della soddisfazione dei cittadini. Su questi argomenti ha voluto porre l’accento anche il magistrato Palamara, che pur avendo partecipato direttamente alla stesura del disegno di legge, ha messo in evidenza alcune criticità. In particolare, alcune criticità, che rischiano d’avere effetti negativi in termini d’accertamento delle responsabilità, scaturiscono dalle nuove figure individuate nel reato di concussione e dal traffico d’influenze illecite, con la figura del mediatore. Anche l’avvocato Di Bello si è, poi, soffermato su questi aspetti problematici del decreto anticorruzione e sulla necessità d’intervenire anche in materia di prescrizioni e d’intercettazioni. Una seria ed efficace lotta contro la corruzione deve coinvolgere tutti; «si tratta in primis di un fenomeno culturale, per il quale non basta l’intervento della magistratura, ma è necessaria un’inversione di marcia politica, imprenditoriale e di tutta la società», ha concluso l’avvocato, rappresentate della Giunta Unione Camere Penali. Tra i presenti all’incontro anche il dottor Picciotto, ex componente della Camera Penale di Napoli, e il giudice Spina, coordinatore Ufficio GIP di Potenza. |
12/11/2012 - autore: Antonella Rosa |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |