RISPOSTA A FDI-AN SU EOLICO MONTE CARMINE

Come al solito FDI-AN, nel tentativo di caricare a testa bassa l’Amministrazione comunale, si leggiucchia qualche atto e spara sperando di colpire.

Come al solito FDI-AN, nel tentativo di caricare a testa bassa l’Amministrazione comunale, si leggiucchia qualche atto e spara sperando di colpire, con numerose imprecisioni e con scarsa conoscenza dei fatti, per verità dei quali è utile ricostruire tutti i passaggi di una procedura che è ancora in itinere. Non solo questa Amministrazione ha presidiato il procedimento amministrativo per evitare l’ennesimo scempio sul proprio territorio, ma ha lavorato perché questo risultato fosse conseguito nel concreto, nei diversi passaggi, senza proclami e difendendo la propria storia e la cultura evocata da luoghi come il Monte Carmine, la foresta di Monte Caruso ed il Castello di Lagopesole. Nel mese di luglio la società Melfi Rinnovabili presenta una proposta progettuale per la installazione di n. 22 torri, ognuna delle quali alta oltre 140 metri. Nove di queste previste sul territorio di Avigliano, di cui quattro lungo la strada che dal Monte Carmine porta all’Osservatorio di Monte Caruso e due di fronte al Castello di Lagopesole. In data 1 ottobre 2015 l’Ufficio Energia convoca una Conferenza di servizi, l’unica tenutasi fino a questo momento, per acquisire i pareri obbligatori delle diverse amministrazioni ed enti in merito all’intervento. L’Amministrazione comunale di Avigliano manifesta in quella sede, insieme al Comune di Filiano, la propria contrarietà assoluta all’intervento riservandosi, dopo che le altre amministrazioni ed uffici coinvolti avessero fatto pervenire le proprie determinazioni e il proponente avesse integrato la documentazione carente, di esprimersi in maniera puntuale per iscritto. Già in quella occasione viene fatta rilevare la vicinanza di due torri al Castello di Lagopesole e di almeno quattro torri delle altre 7 previste, al Santuario di Monte Carmine ed all’Osservatorio astronomico, che stranamente non risulta indicato con tale destinazione nella documentazione cartografica fornita. Nello stesso incontro si chiede l’applicazione delle norme approvate con la DGR n. 903/2015, che prevedono buffer e distanze specifiche per i siti non idonei. Contemporaneamente alla presentazione del progetto parte l’iter per la VIA, a cui si riferisce la DGR n. 254/2016, che si conclude con la riduzione da 22 a 13 delle torri autorizzate, eliminando 5 delle 9 previste sul territorio di Avigliano, proprio le due di fronte al Castello e le tre di fronte al Santuario. In data 14 marzo 2016, con lettera a firma del Sindaco e inviata al Ministro Franceschini ed alla Sovrintendenza per la Basilicata, che non si è ancora pronunciata sull’impianto, si chiede di voler con proprio atto proteggere il comprensorio del Monte Carmine, valorizzandone la sua vocazione paesaggistica e religiosa introducendo un vincolo specifico per tutta l’area del Santuario. Nei diversi incontri tenutisi con i vertici della Sovrintendenza, viene fornita tutta la documentazione per l’avvio della procedura finalizzata alla apposizione di un vincolo specifico per l’area del Santuario del Monte Carmine, in modo da preservare il sito in maniera definitiva anche per il futuro. Nel frattempo, in vista della riconvocazione Conferenza di servizi ancora in itinere, è stato chiesto alla Sovrintendenza di far rispettare le disposizioni della DGR n. 903/2015 nel frattempo approvata dal Consiglio Regionale e trasfusa nella Legge Regionale n. 54/2015, nella quale si prevede una distanza delle installazioni di almeno 3.000 metri dai siti di interesse, elevabili a 10.000 nei casi in cui tali siti si collochino in altura, come nel caso del santuario del Monte Carmine, con l’obiettivo di far rimuovere tutte le torri che ricadono dentro tale buffer (allo stato almeno 2). Oltre a quelle già indicate, la posizione che l’Amministrazione comunale formalizzerà nella Conferenza di servizi per motivare la propria contrarietà assoluta all’intero intervento, riguarderà la vicinanza delle torri alle aree boscate collocate a oltre 1200 metri e la interferenza visiva delle stesse con l’Osservatorio astronomico, con il Santuario del Monte Carmine e con uno dei punti panoramici più importanti della regione, atteso che dal Monte Carmine si irradiano ben tre bacini idrografici (Sele, Basilicata e Ofanto). Inoltre, chiederà agli Uffici regionali l’applicazione integrale delle disposizioni di cui all’allegato A della L. R. n. 54/2015, che prevede una distanza delle installazioni di circa 3.000 metri dai centri urbani e di 5.000 metri dalle zone A dei centri storici, distanze palesemente non rispettate dalle residue torri autorizzate, oltre alla verifica delle altimetrie di alcune di queste che sembrerebbero andare oltre i 1.200 metri. Ovviamente, come insegna la storia recente sul mini eolico, la battaglia è tutt’altro che vinta e sul tema si pronuncerà a breve l’intero Consiglio Comunale, affinché sulla base di tali argomentazioni vengano eliminate anche le quattro pale rimaste e, soprattutto, si avviino tutte le procedure affinché il comprensorio di Monte Carmine Monte Caruso venga messo a riparo da ulteriori assalti, chiedendo che le stesse siano inserite tra i siti non idonei secondo l’iter previsto dalla L.R. n. 54/2015. Quanto agli scempi già perpetrati con il mini eolico, forse è appena il caso di ricordare che la nostra Amministrazione, con grande coraggio, circa tre anni fa, unica in Basilicata, provò a contrastare la diffusione di mini eolico con una modifica al regolamento edilizio, modifica che fu sconfessata e bocciata con una sentenza del TAR che di fatto ha spianato la strada allo spettacolo indecoroso di cui siamo tutti testimoni.
31/03/2016 - autore: Sindaco Vito Summa
fonte: AVIGLIANONLINE.EU

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