Iniziativa con operatori medici, scolastici ed istituzionali
AVIGLIANO - Come l’Empire state building di New York e la statua del Cristo di Rio de Janeiro; come la Willis tower di Chicago e la Burjul mamlakah –Kingdom tower di Riyad; come palazzo Montecitorio di Roma e piazza Plebiscito a Napoli. Come decine di monumenti, palazzi, luoghi simbolo delle più importanti città del mondo, anche il castello di Lagopesole si è illuminato di blu, in occasione della nona Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, promossa dall’Onu per sensibilizzare e promuovere la conoscenza su una patologia cresciuta di dieci volte negli ultimi quarant’anni e che colpisce, secondo quanto rilevato dall’Organizzazione mondiale della sanità, almeno 1 bambino su 160 nel mondo, circa 4 ogni mille (sulla base dei dati dell’Istituto superiore di sanità) in Italia, con una netta prevalenza di quelli di sesso maschile. La luce blu accesa sul castello federiciano è stato l’atto finale di una giornata di studio nel corso della quale si è cercato di accendere i riflettori su una malattia oggi indicata con la dizione di “Disturbi dello spettro autistico” (un insieme di patologie: l’autismo propriamente detto ma anche la sindrome di Asperger, la sindrome di Rett, il Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, il Disturbo disintegrativo dell’infanzia) determinata da una compromissione dello sviluppo che coinvolge le abilità di comunicazione e di socializzazione e generalmente associata a comportamenti particolari e ad alterazioni della capacità immaginativa. A discuterne, nella Sala delle esposizioni temporanee del castello di Lagopesole, una nutrita serie di ospiti del settore medico e paramedico (lo psicoteraputa Matteo Bruscella; la neuropsicomotricista Veronica Sabia; la logopedista Sara Parigi); scolastico (docenti specializzati nel sostegno come Maria Grazia Imbriano, Piera Laurino, Ida Rosati; il dirigente dell’Istituto comprensivo Carducci- Morlino di Avigliano Adriana Formetta; Silvia De Robertis, dell’Università di Bari, che ha tratto le conclusioni della giornata), del mondo istituzionale e associativo (Fiorella Gianturco, presidente di “Spazio ragazzi”, una delle due associazioni, insieme a “Lucanima” organizzatrici dell’evento; Marcello Romano, Direttore generale della Pro loco di Lagopesole; il sindaco di Avigliano Vito Summa e l’assessore alle Politiche sociali Mariangela Romaniello) e il Garante per l’infanzia e l’adolescenza di Basilicata Vincenzo Giuliano. Il momento più intenso del convegno, intitolato “Autismo: educare al tema, educare alle emozioni” e coordinato dal presidente di “Lucanima”, Mara Sabia, è stato la proiezione del documentario “Ocho pasos adelante” (Otto passi avanti), scritto e diretto da Selene Colombo, che racconta la vita di cinque bambini residenti a Buenos Aires e affetti da Disturbi dello spettro autistico. Un film pluripremiato (fra l’altro, due anni fa, proprio in occasione della Giornata mondiale sull’autismo, nel Palazzo di vetro sede dell’Onu) che, come in varie occasioni spiegato dall’autrice, presente alla proiezione, nasce “per far conoscere questa realtà a quante più persone potevo, cosa che avrei potuto ottenere con l’unico sistema oggi veramente immediato: il cinema e la tv. E’ nata così l’idea di questo documentario, che ho prodotto con mia sorella Sabina, al di fuori di ogni logica cinematografica”: un modo per provare a tenere desta l’attenzione sull’autismo anche quando le luci blu si saranno spente.
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04/04/2016 - autore: Giancarlo Tedeschi |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |