L’UNIVERSO MESSO A NUDO DALLA “FINESTRA” GRAVITAZIONALE

Stasera ad Avigliano l’astronomo Bianco, già membro Ase

AVIGLIANO – Le onde gravitazionali come nuova frontiera dell’astronomia. Di questo si parlerà stasera alle 20 nel Chiostro del Palazzo di Città insieme all’astronomo e direttore del Centro di Geodesia Spaziale di Matera, Giuseppe Bianco, nel corso di una conferenza organizzata dall’Associazione Lucana di Astronomia (A.L.A.) e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Avigliano. Bianco, è stato a lungo membro della delegazione italiana presso l’Agenzia Spaziale Europea; ricopre numerosi incarichi internazionali e dal 2013 è Presidente dell’International Laser Ranging Service. E’ stato docente universitario presso diversi Atenei e svolge un’intensa attività di divulgazione scientifica con numerose pubblicazioni su riviste internazionali. Interverranno al dibattito anche Andrea Arleo, presidente dell’A.L.A, Angelo Summa, assessore alla Cultura del Comune di Avigliano e Vito Rosa, presidente onorario dell’Associazione. A distanza di un secolo dalla loro teorizzazione, le onde gravitazionali, cercate invano dagli scienziati per oltre mezzo secolo, sono state osservate direttamente e per la prima volta il 14 settembre 2015 da due interferometri gravitazionali dotati di antenna estesa per 4 Km a Livingston in Louisiana e a Hanford nello Stato di Washington, negli Usa. L’annuncio è stato dato dalle collaborazioni scientifiche internazionali Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e Virgo nel corso di due simultanee conferenze stampa tenutesi a Washington e a Cascina (PI) l’11 febbraio di questo anno. Il segnale osservato è stato attribuito alla fusione di due buchi neri che nella rotazione attorno al loro comune baricentro avrebbero raggiunto la folle velocità di 150mila chilometri al secondo. Le due antenne americane di Ligo hanno registrato l’onda gravitazionale prodotta dal buco nero binario localizzato in una regione del cielo australe distante da noi circa 1,3 miliardi di anni luce, confermando così una fondamentale previsione della teoria della Relatività Generale messa a punto da Albert Einstein 100 anni fa. I centri di ricerca italiani hanno avuto un ruolo di primo piano nella rilevazione delle onde gravitazionali a partire dal progetto che, ideato negli anni ‘80 proprio in Italia, puntava alla realizzazione di interferometri in grado di osservare onde gravitazionali anche di bassa frequenza come Virgo, il primo nel suo genere, frutto della collaborazione italo-francese, seguito poi dall’americano Ligo, organizzati entrambi in un’unica rete globale di rilevatori. Questo rivoluzionario risultato segna l’inizio di un nuovo capitolo per l’astronomia: l’universo potrà essere osservato dalla “finestra” gravitazionale.
09/04/2016 - autore: Valeria Giordano
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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