IL CASO DEGLI AEROGENERATORI DIETRO IL CASTELLO DI LAGOPESOLE

Impatto visivo cinque delle nove torri nel territorio di avigliano sono state eliminate dal progetto

AVIGLIANO - Il «selvaggio» proliferare di impianti eolici nel territorio comunale, ha in questi anni più volte scatenato polemiche per l’importante impatto ambientale delle maestose pale che immagazzinano energia col vento. L’ultima in ordine di tempo riguarda, appena 2 mesi fa, la realizzazione di un parco eolico a ridosso del Castello di Lagopesole. Era il 6 marzo quando, con deliberazione n°254 della Giunta regionale della Basilicata, veniva rilasciato giudizio favorevole di compatibilità ambientale per un impianto eolico situato nei comuni di Filiano, Bella e Avigliano. Nel suo atto finale, tuttavia, la Giunta aveva ridotto il numero degli aerogeneratori da 22 a 13 accogliendo le osservazioni e le proposte presentate, volte a far emergere come le imponenti torri impattassero in maniera importante gli orizzonti visuali. «L’Amministrazione – dichiarò il sindaco Vito Summa – non solo ha presidiato il procedimento amministrativo per evitare l’ennesimo scempio sul proprio territorio, ma ha lavorato perché questo risultato fosse conseguito nel concreto. 9 delle 22 torri delle quali era stata chiesta l’installazione ricadevano nel comune di Avigliano. Lo scorso ottobre, durante la conferenza di servizi convocata dall’Ufficio energia, abbiamo espresso la nostra contrarietà. Il progetto, poi, ha subito modifiche e 5 delle 9 pale previste sul nostro territorio, proprio le due di fronte al Castello e le tre di fronte al Santuario del Monte Carmine, lungo la strada per l’Osservatorio astronomico, sono state eliminate. In data 14 marzo 2016, inoltre, con lettera a firma del Sindaco e inviata al Ministro Franceschini ed alla Sovrintendenza per la Basilicata, che non si è ancora pronunciata sull’impianto, abbiamo chiesto di voler con proprio atto proteggere il comprensorio del Monte Carmine, valorizzandone la sua vocazione paesaggistica e religiosa, introducendo un vincolo specifico per tutta l’area del Santuario». Un bene monumentale e il suo paesaggio in contrapposizione ad una fonte energetica pulita ma profondamente impattante a livello visuale. In una regione che negli ultimi tempi sta facendo amaramente i conti con il petrolio e l’inqui - namento, si deve affrontare sempre più spesso anche la dicotomia tra territorio, bellezze naturali, paesaggistiche e monumentali ed eolico, col suo «inquinamento » acustico e visivo. Quello che molti chiedono a gran voce è una normativa che fissi paletti più stringenti all’instal - lazione dell’eolico e spinga verso controlli rigorosi, al fine di favorire certamente lo sviluppo economico ma salvaguardando il territorio e gli stupendi paesaggi della regione.
26/05/2016 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Back