Chiude l’ufficio postale di Possidente, gli utenti costretti ad emigrare - La rabbia di cittadini e sindaco:«La partita è ancora tutta da giocare»
AVIGLIANO - Oltre ai fiocchi di neve caduti nella notte, mercoledì mattina, un’altra sorpresa per la comunità aviglianese: L’ufficio postale di Possidente è chiuso e, forse, non riaprirà. Sulle porte di vetro, da qualche giorno, è affisso un foglio con su scritto: «L’Ufficio è temporaneamente chiuso, per tutte le operazioni di filiale rivolgersi presso gli sportelli di Lagopesole» - questa la comunicazione di Poste Italiane, fatta agli utenti e ai propri correntisti, prima d’interrompere il servizio pubblico di cui fruiva la comunità di Possidente. Poste Italiane, ai suoi “clienti” indica anche dove andare, pur non lasciando tempo e modo di decidere liberamente cosa fare, a quanti avevano il conto presso quegli sportelli. Da tempo si vociferava dell’intenzione di Poste Italiane di sospendere l’attività di quell’Ufficio, ma per la frazione ai piedi del Monte Carmine, da due giorni, l’amara scoperta. «Le Poste, che negli anni ’60 furono istituite a Possidente, hanno rappresentato una risposta di civiltà per una comunità che ha meritato e merita di fruire di tale servizio» - spiega il consigliere Vito Lorusso, residente nella frazione aviglianese. Durante la scorsa estate, il sindaco, Vito Summa, insieme ad associazioni e al comitato cittadino, hanno lungamente discusso sulla questione e sulla possibilità di dialogare con l’azienda nazionale. Anche il parroco di Possidente, padre Thomas, ha voluto fare il punto della situazione con i cittadini del borgo aviglianese; due i consigli comunali dedicati all’argomento, comprendendo da subito il rischio della chiusura anche di altre filiali presenti sul territorio, considerando che la ristrutturazione aziendale delle Poste prevede nuovi tagli. Anche l’Anci sta affrontando la questione, con l’intento di ottenere delle proroghe per le “chiusure” e conoscere le motivazioni che hanno indotto la Spa a comunicare la riduzione anche delle filiali lucane. Ma cosa non andava a Possidente? Questo ancora non si riesce a capire. «I numeri per proseguire l’attività c’erano tutti» - continuano a dire i cittadini, riconoscendo che l’ufficio della frazione raccoglieva un bacino d’utenza di circa 1700 abitanti, dando luogo a movimentazioni che raggiungevano anche le 250 operazioni giornaliere. Ma dopo diversi incontri tra cittadini, amministrazione e Istituzioni, proprio mentre si stava costruendo un dialogo con Poste Italiane, da parte dell’azienda a partecipazione pubblica si è verificata una vera e propria presa di posizione, che non ha tenuto conto dell’intesa con il territorio. Al fine di dare seguito alle operazioni di chiusura e razionalizzazione che coinvolgono circa mille sportelli in tutt’Italia, Poste Italiane ha avviato quest’operazione destabilizzante. Salvare solo gli uffici virtuosi senza, però, fornire alcuna informazione in merito ai criteri di valutazione e prevedere la chiusura di ben 28 filiali solo in Basilicata, così, frettolosamente; è questo l’agire di Poste Italiane. Già “sacrificate” Bella e Possidente che, negli stessi giorni, hanno subito l’ingiusto trattamento. Ma la comunità non ci sta e, la frazione aviglianese, si mobilita per non perdere i servizi di cui fruisce da anni. Da subito, i cittadini hanno manifestato contro Poste Italiane insieme al sindaco Summa, che ha appoggiato la protesta e con il consigliere Lorusso, mercoledì mattina, ha avviato una simbolica occupazione della filiale in questione. Alla presenza di tre operatori di Poste Italiane, che stavano già procedendo all’inventario, il sindaco ha nuovamente cercato un dialogo costruttivo con l’azienda, senza alcun risultato. L’interruzione del servizio è, dunque, chiaramente voluta dalla Spa e, dopo aver informato il Prefetto, il sindaco è stato educatamente invitato ad uscire dalla struttura, dalle forze dell’ordine. I risultati prodotti dall’ufficio postale di Possidente ci sono e fanno pensare che gli sportelli non siano da eliminare, anzi. Inizialmente si era ipotizzata anche la chiusura a giorni alterni, che avrebbe garantito la fruibilità dei servizi anche a quanti non possono spostarsi autonomamente nel territorio aviglianese; anziani e cittadini che non hanno a disposizione un’autovettura non potranno, adesso, raggiungere facilmente Lagopesole. |
21/12/2012 - autore: Antonella Rosa |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |