il grande scisma d'oriente
Durante il periodo dell’Avvento, don Giuseppe Greco, parroco emerito di Oppido Lucano che per oltre cinquant’anni ha guidato la vita spirituale della sua comunità, è stato ospite a Cancellara, presso la sede dell’Unitre. Il grande scisma d’Oriente è stato l’argomento proposto agli “studenti”. Sebbene il tema affrontato richiedesse un “supplemento di attenzione”, don Giuseppe ha illustrato le cause che hanno determinato tale scisma con una semplicità estrema, quasi un racconto, come quelli che si facevano un tempo nelle fredde serate d’inverno davanti al focolare che tenevano unita la famiglia e il vicinato. Ispirandosi alla scena della divisione delle vesti di Gesù che si è consumata ai piedi della Croce (accuratamente descritta dall’apostolo Giovanni), don Giuseppe si è soffermato, in particolare, sulla divisione della tunica da parte dei soldati romani. Poiché era un capo di gran pregio - senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo - i soldati decisero di non dividerla, ma di tirarla a sorte, evitando di lacerarla. E così, quella tunica, cucita sicuramente dalle mani di Maria, dopo essere stata indossata da Gesù, finì sulle spalle di un romano. “Un gesto profetico” - ha sottolineato don Giuseppe - perché proprio su quel popolo cadrà la scelta del Signore. Don Giuseppe, inoltre, ammirando il gesto dei soldati romani per non aver diviso la tunica, ha commentato con amarezza che se nel corso dei secoli all’interno della Chiesa si fosse ascoltata la voce dei soldati romani: “non separiamo, non dividiamo” (dal greco mé skìsomen), avrebbero reso tutti un buon servizio alla Chiesa, evitando, così, dolorose lacerazioni. Successivamente, don Giuseppe ha raccontato le varie vicissitudini che hanno preceduto la grande frattura tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa orientale, a partire dall’inizio del quarto secolo, durante il regno dell’imperatore Diocleziano. In quel periodo l’impero romano si era esteso a tal punto che si rese necessario dividerlo in due: l'impero romano d'Occidente con capitale Roma e l'impero romano d'Oriente con capitale Costantinopoli. Col trascorrere del tempo, Costantinopoli divenne sempre più fiorente, mentre Roma si avviava inesorabilmente verso il declino. Intanto, tra il popolo di Costantinopoli si faceva sempre più strada l'idea che finché Roma era capitale del mondo, era giusto e conveniente che il Vescovo di Roma fosse il capo della Chiesa. Tuttavia, ora che Costantinopoli aveva raggiunto il massimo splendore, si riteneva opportuno che fosse il Vescovo di Costantinopoli a guidare la Chiesa. Fu così che per giustificare quest'idea, del tutto accettabile da un punto di vista politico, che il popolo d'Oriente, nascondendosi dietro una maschera religiosa si “inventò” tre motivi teologici da contestare alla Chiesa latina: l'uso del pane azzimo, l'introduzione del termine filioque nel Credo e l'uso della carne soffocata. I contrasti divennero sempre più forti tra i due popoli e quando Michele Cerulario divenne Patriarca di Costantinopoli, fece chiudere chiese e monasteri che avevano ubbidienza dal papa di Roma. Le diatribe non si placarono e culminarono con la battaglia di San Paolo in Civitate (1053), dove l'esercito papale, condotto da papa Leone IX, subì una sconfitta e il papa venne fatto prigioniero. Fu una pagina triste e dolorosa per la Chiesa, come ha osservato don Giuseppe. L'anno successivo Leone IX inviò, tramite i suoi legati, una bolla di scomunica per Michele Cerulario che deposero sull'altare della basilica di Santa Sofia. Era il 16 luglio del 1054. Nel frattempo papa Leone IX era morto da alcuni mesi e la scomunica, giuridicamente, non aveva più alcun valore ma, da quella data, il popolo d’Oriente si ritenne definitivamente staccato dalla Chiesa cattolica romana. Fu così che il mondo cattolico si divise in Chiesa cattolica romana e Chiesa ortodossa. Nel corso dei secoli, i contrasti dogmatici si sono sempre più accentuati, nonostante le azioni ecumeniche promosse dalla Chiesa latina. Agli occhi del mondo non cristiano, la Chiesa appare come una famiglia divisa, raggiunta dallo scisma. Sembra un paradosso, ma entrambe le Chiese si autodefiniscono: Una, Santa Cattolica Apostolica, ma… ahimè, tristemente divise, nonostante siano avvolte da un unico grande abbraccio spirituale, quello di Cristo. |
01/01/2013 - autore: Franca Caputo |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |