PROSEGUE IN BASILICATA IL PERCORSO COMMEMORATIVO DELLA GRANDE GUERRA

E’ stato inaugurato il 31 Maggio, a Pignola, il “Viale della Rimembranza”, dedicato al ricordo dei caduti della Grande Guerra.

L’evento di grande sensibilità e di alto profilo culturale, svoltosi alla presenza di Autorità civili e militari e delle Associazioni combattentistiche e d’arma, è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione del Comando Militare Esercito “Basilicata”, dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo, Sezione di Potenza e dell’Associazione culturale “Il Portale”.

Negli anni immediatamente successivi al I conflitto Mondiale, la memoria dei Caduti si mantenne attraverso la piantumazione di un albero per ogni soldato morto in guerra, inaugurando di fatto i cosiddetti parchi e viali della Rimembranza. Una legge del 1923 rese poi obbligatoria l’istituzione di questi luoghi del ricordo. Nel 1924 erano stati istituiti in tutta Italia oltre 2200 parchi o viali, ossia un numero superiore al 25% della totalità dei comuni allora esistenti. Con la legge n° 559/26 del 21/03/1936 tali viali/parchi sono diventati monumenti nazionali.

La proposta di creare, in tutti i centri abitati d’Italia un Parco o un Viale della Rimembranza, per ricordare e onorare i caduti della prima guerra mondiale, fu lanciata nel 1922 da Dario Lupi, sottosegretario alla Pubblica Istruzione.

L’idea aveva trovato la prima attuazione nella città canadese di Montreal dove, dopo la Grande Guerra, era stata creata una Strada della Rimembranza fiancheggiata da alberi. In sostanza, Lupi importò in Italia l’esperienza americana, conservandone i tratti essenziali, ma moltiplicandola in modo da realizzare un’enorme folta foresta, fatta di più di cinquecentomila chiome di alberi nuovi, tanti quanti erano i caduti italiani.

Anche qui, in Basilicata, non c’è famiglia che non abbia avuto un contatto diretto con la Grande Guerra; il ricordo dei nostri nonni che combatterono nelle pianure, nelle acque dell’Isonzo e del Piave, sui monti, tra le nevi perenni o tra le pietraie del Carso. Spesso si trattava di contadini, in buona parte arruolati in Fanteria, morti sotto il fuoco delle mitraglie austro-ungariche. In ogni paese il Monumento ai caduti della Grande Guerra occupa tuttora un posto centrale e ben visibile: lì ogni comunità ha la culla del ricordo e l’elenco dei propri morti.

Dai dati riportati nell’Albo d’Oro, si evince che la Basilicata in proporzione alla popolazione dell’epoca, 485.284 abitanti, abbia offerto, con 7489 caduti e dispersi e 2112 mutilati ed invalidi, il più alto tributo di vite umane e il numero minore di disertori su scala nazionale.

“Così come le foglie, come ha affermato il Colonnello Lucio Di Biasio, Capo di Stato Maggiore del Comando Militare Esercito Basilicata, molti soldati sono caduti, consentendo alle radici di quegli alberi di conservarsi e di nutrirsi di valori: quali la Libertà, la Patria, il Coraggio.

Questo Viale della Rimembranza che abbiamo inaugurato, possa ricordare pertanto, il sacrificio, i valori e le speranze dei soldati di Pignola e di quanti presero le armi a difesa della Patria . Se piantare un albero è piantare una speranza, possa allora questa giornata servire per imparare una lezione dalla storia, per lasciare ai nostri giovani e a tutte le generazioni future, quale simbolo di continuità, una testimonianza diretta sì delle atrocità della guerra, ma anche di grandi valori, di sentimenti profondi e soprattutto dell’amor di Patria, del senso di indipendenza e del sogno di libertà, che spinse tanti giovani di allora a prendere le armi per difendere e rendere libera la propria Nazione.

Possa servire ad evitare di ripetere gli stessi errori del passato: nel corso di 100 anni, l’Italia, attraverso alterne vicende, è diventata una grande Nazione. Un grande dovere ci impegna, dunque, a custodire e difendere, insieme ai valori della pace, della giustizia e della democrazia.

Se sapremo fare tutto questo, allora ci sentiremo sicuramente degni dei nostri Caduti, quelli della Grande Guerra e quelli di tutte le guerre e di tutti i popoli, e la loro memoria, anche attraverso i simboli quali il Viale della Rimembranza, vivrà nel cuore stesso della storia e in tutta la nostra vita”.

01/06/2016 - autore: Lucia Santoro
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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