Per far sentire la propria voce un detenuto ha dato alle fiamme la cella in cui era ristretto
Erano circa le quattro di questa notte, quando un detenuto del carcere di Matera appiccava volontariamente un incendio nella propria cella in cui lo stesso era ristretto e solo grazie al determinante e tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria, sono state immediatamente attivate le procedure di sicurezza ed evitato una tragedia che oggi sarebbe stata commentata con particolare dolore. Solo grazie ai due Agenti di Polizia Penitenziaria che pur avendo subito un’intossicazione di fumi durante l’eroica messa in sicurezza non soltanto degli occupanti della cella coinvolta nell’incendio ma dell’intero reparto detentivo denominato “SIRIO” ove sono ristretti numerosi detenuti, fino all’arrivo dei vigili del Fuoco, hanno scongiurato una tragedia che avrebbe pesato come un macigno sulle coscienze di un’amministrazione penitenziaria che negli ultimi tempi non fa altro che registrare eventi critici di ogni portata. I Due Agenti di Polizia Penitenziaria, dopo l’intervento sono stati immediatamente accompagnati all’Ospedale cittadino “Madonna delle Grazie” , dove è stato riscontrato loro una intossicazione per inalazione di fumi con una prognosi di tre giorni ciascuno, questo è il tragico bilancio che denuncia il S.A.P.PE. (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) attraverso il Segretario Regionale della Basilicata Saverio BRIENZA ed il Segretario Provinciale di Matera Carlo ABBATANGELO, che esprimono plauso ai due colleghi intervenuti e augurano loro una pronta guarigione. Dai fatti si evince che il detenuto M. G., Italiano, già condannato per altri reati, certamente preso da un momento di sconforto, nella nottata di domenica 19 giugno ha innescato le fiamme nella sua cella. Momenti di grande tensione e pericolo gestiti però con grande coraggio e professionalità dai Poliziotti Penitenziari. Nonostante il fumo denso, immediatamente propagatosi all’interno della sezione, i “Baschi Azzurri” hanno salvato la vita del detenuto che aveva dato fuoco alla cella, poi hanno provveduto a mettere in salvo i detenuti delle altre celle dell’intero reparto detentivo invase dal fumo. Poteva essere una tragedia, proseguono Brienza e Abbatangelo nel racconto, sventata solo dal tempestivo intervento dei Poliziotti Penitenziari in servizio e dagli altri che si trovavano a dormire nella locale caserma, a loro va un forte plauso, nonostante tutte le carenze più volte denunciate dal S.A.P.Pe., che dalla stessa Direzione della Casa Circondariale. Ancora una volta ci troviamo ad evidenziare tutte le problematiche ed i rischi connessi ad un così delicato compito svolto sempre egregiamente dai Poliziotti Penitenziari che quotidianamente si trovano a fronteggiare situazioni delicate o pericolose in assenza del necessario numero di personale. Il S.A.P.Pe., ancora una volta si trova a denunciare le stesse problematiche di sempre, ossia carenza di personale soprattutto quelli appartenenti ai ruoli dei Sovrintendenti e degli Ispettori, dove in un sistema delicato e sensibile come il Carcere sono elementi essenziali e stabilizzanti per portare a compimento i compiti istituzionali dell’Amministrazione penitenziaria. Nello specifico l’istituto Materano ha una carenza di tali ruoli pari al 60% per gli Ispettori e 80% dei Sovrintendenti del numero previsto dal vigente Decreto Ministeriale. Inoltre già da tempo vi sono problemi agli impianti di video sorveglianza, già segnalati e non ancora pienamente risolti. Alla luce di questo ennesimo tragico episodio i sindacalisti del S.A.P.Pe. , la maggiore rappresentatività sindacale della Polizia Penitenziaria, chiedono con forza all’amministrazione di attivarsi per colmare le carenze di organico non solo del Carcere di Matera ma dell’intera Basilicata, una carenza di oltre cento unità di Polizia Penitenziaria, che può essere superata anche nell’immediato attraverso assunzioni con lo scorrimento delle graduatorie di giovani che ancora oggi attendono di essere chiamati per far parte della Polizia Penitenziaria, così come le altre forse di Polizia hanno tamponato le stesse difficoltà di organico. Noi ci chiediamo il motivo per il quale l’Amministrazione non adotta le medesime procedure degli altri Corpi di Polizia? Aggiune infine Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. I bravi poliziotti hanno salvato la vita al detenuto che aveva dato fuoco alla cella e hanno provveduto a mettere in salvo tutti i ristretti delle altre celle del Reparto detentivo che erano invase dal fumo e dalle fiamme. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Matera a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”. Capece sottolinea infine come l’incendio sventato nel carcere materano “è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici”. |
19/06/2016 - autore: Dott. Donato CAPECE segretario generale SAPPE |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |