Le ultime ‘marchette’ della Regione Basilicata
Ieri, sono state approvate in III Commissione consiliare le ultime ‘marchette’ della Regione Basilicata. E a questo ultimo sperpero non potevano non partecipare con foga gli ultimi acquisti della maggioranza, Area Popolare. 17 Delibere di Giunta del 17 Novembre scorso in cui si concede la qualifica di ‘fiera nazionale’ ad altrettante manifestazioni. Non ci sarebbe nulla di male, anzi. Magari in Basilicata ci fossero 17 fiere, eventi, che attraggono imprese ed utenti da tutta Italia. Ma nella Basilicata del banco-Pittella, figuriamoci se è possibile sviluppare il sistema economico. Ed infatti viene finanziato di tutto. Persino fiere che non si sono mai svolte e fiere che prevedono in totale entrate per 50.000 € a riprova della dimensione ‘nazionale’. Avevamo chiesto in Commissione un breve rinvio, per poter esaminare coscienziosamente la documentazione. Nulla. Partito Democratico e Area Popolare, esecutori dei desiderata del governatore, hanno votato compatti, come tanti automi. A nessuno è interessato ripiegarsi sulle carte, cercando di capire se si stava facendo qualcosa di buono, e guadagnarsi, come si suol dire, la pagnotta. Noi abbiamo votato contro. E a ragione. Se non fosse chiaro, ed è evidente che non lo è stato per i Consiglieri della maggioranza, si parla di “dimensioni acquisite”, di “produzione nazionale”, di “influenza economica, commerciale o sociale nell’ambito nazionale”. Ci chiediamo come sia possibile dedurre tali requisiti per fiere che, all’epoca della delibera di Giunta non si erano ancora svolte, e che nella istruttoria non riportano né il numero né la provenienza dei partecipanti. Da una breve ricerca su internet, alcune non esistono. Non sono mai state realizzate eppure da oggi sono diventate, solo per valutazione dell’intenzione cioè sulla parola, ‘fiere nazionali’.Questo non è il sistema giusto per far sviluppare un comparto come quello fieristico che potrebbe dare molto. Non è il sistema giusto per incentivare il merito, perché chiunque, in qualsiasi momento, potrebbe svegliarsi e decidere che la vendita di roba usata per sgomberare la soffitta sia fiera nazionale. Quindi, dopo la festa del tresette finanziata con i fondi europei negli anni scorsi, adesso Pittella mette le mani anche sul comparto fieristico. E come le decine di feste e sagre della Basilicata, finanziate negli anni scorsi, che non hanno apportato nulla all’economia lucana, adesso, ci aggiungiamo anche le fiere mai fatte. Non si può pensare di comprare il consenso con i soldi pubblici.
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08/07/2016 - autore: Gianni Rosa Consigliere Regionale FI-AN |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |