LA PITTURA CHE ESALTA IL DIVERSO

In due giorni oltre 300 visitatori per la personale di Pisani ad Avigliano. L’arte che si intreccia con la malattia nelle pennellate asciutte e vigorose dello sfortunato artista

AVIGLIANO - La passione innata per il disegno e la pittura. La scelta del percorso di studi più ovvia (il Liceo artistico), e in quegli anni la malattia. La morte arrivata troppo presto, ad appena cinquantadue anni. A distanza di poco più di un anno, il ricordo che parenti e amici ne hanno voluto dare attraverso le opere che aveva realizzato nel corso della sua breve vita. Il percorso artistico e di vita di Carmine Pisani ha trovato nella mostra “Le parole nello sguardo”, realizzata nel chiostro della Casa comunale di Avigliano la sua sintesi più efficace. Dalla sua fase embrionale (“Lo scugnizzo di Materdei”, rappresentazione di un episodio delle Quattro giornate di Napoli in cui al di là del tratto infantile del bambino delle scuole elementari emerge già tutta la sensibilità dell’artista che incomincia il suo percorso di formazione) alle ultime opere, nelle quali Pisani dimostra di aver “sempre di più affinato”, spiega nel catalogo che ha accompagnato l’esposizione il pittore Vito Masi, “gli strumenti della sua ricerca puntando ancor più su una crescente attenzione per l’astrattismo informale”, passando per la fase intermedia ricca di “spunti di realismo magico e ritorno alla classicità”, in cui “non mancano paesaggi e scene rurali di altri tempi”: si snoda lungo questo tragitto l’esperienza artistica di Pisani, “artista attento e ponderato”, è la lettura che ne fa Marcello Samela”, “in cerca di modernità rispetto all’espressione artistica del suo tempo”. Una ricerca con la quale “Carmine Pisani provava a trasformare il passato e ad attualizzarlo ai tempi nuovi della sua generazione: si è incamminato in diverse strade cercando in ognuna di esse una strada che lo conducesse alla sua maturità di artista”. Caratteristica della sua opera, sottolinea nella sua nota critica il professor Vincenzo Claps, “una pittura asciutta e vigorosa” che “esprime una poetica da animo sensibile. Con la dimensione sensoriale che ha dei colori Carmine Pisani, seppur consapevole della sua ingenua dimensione dottrinale, si libera, esorcizza le brutalità cui è sottoposto il “debole”, l’altro, quello che oggi chiameremmo “il diverso””. Gli oltre trecento visitatori nei tre giorni di apertura della personale di Pisani sono più di un successo. Sono una mozione degli affetti, “un omaggio”, afferma il fratello Teodosio, “a Carmine e a chi gli ha voluto bene, a quegli amici (forse dovrei dire fratelli e sorelle) che con lui hanno vissuto per oltre trent’anni nella “follia” e che purtroppo continueranno a viverci”; un atto di riconoscenza nei confronti di un uomo e di un artista, per usare ancora le parole di Masi, “ricercatore insaziabile ed instancabile, narratore del presente e premonitore del suo domani”.
13/07/2016 - autore: Giancarlo Tedeschi
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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