DE LUCA SI È TRASFORMATO NEL ’SERVO MALVAGIO E PIGRO’ DELLA PARABOLA CHE AMAVA RACCONTARE

Rosa attacca il sindaco dopo gli ultimi ingressi Pd nella giunta: “Definitivamente traditi tutti i valori della campagna elettorale”

POTENZA- Avevano vinto insieme. Una vittoria nella quale, alla vigilia, in pochi avevano creduto. I tempi di quella campagna elettorale, entusiasmante per chi l’ha vissuta, sono però ormai solo un ricordo. E dopo i nuovi ingressi targati Pd nella giunta De Luca, Carmen Celi e Donatella Cutro, su diretta indicazione di De Filippo e Pittella (tra l’altro in uno schema che risponde allo scontro in atto tra le diverse correnti dem, renziane e non), al consigliere regionale FdI Gianni Rosa, che proprio puntando su De Luca si era illuso di aver sconfitto il «sistema Pd» a Potenza, non resta che dire che ormai sono stati «definitivamente traditi tutti i valori della campagna elettorale». «Il candidato Dario De Luca, durante la campagna elettorale - ricorda Rosa in una nota -, era solito raccontare al suo uditorio di giovani speranzosi di cambiare Potenza, una parabola cristiana, quella dei talenti: l’uomo, che non ha paura di rischiare e mette a frutto quello che gli è stato ’donato’, verrà ricompensato ». Peccato però che il «De Luca Sindaco pare aver dimenticato tutte le belle parole dette in campagna elettorale e si è comportato esattamente come “il servo malvagio e pigro” della parabola. Ha preso l’entusiasmo di tanti giovani (e i loro voti), ha preso un programma elettorale ben preciso, ha preso la rivoluzione che i cittadini gli avevano consegnato e li ha sotterrati per paura di perdere la poltrona ». «Povero Dario - continua Rosa -, sempre più simile al suo compare Pittella. Da rivoluzionario a guardiano degli interessi politici di pochi; con una sola differenza, Pittella decide, lui no. Ridotto a mero esecutore di vendette contro l’area Margiotta- Santarsiero, ratificatore di ’contentini’ alle aree di De Filippo e Speranza, ha affossato ogni e qualsiasi sussulto di rinnovamento, di trasparenza e di merito». «Quando sostenevamo che l’ingresso del Pd nelnell’amministrazione avrebbe comportato il ritorno alla logiche della spartonza più becera - evidenzia il consigliere regionale FdI -, ci riferivamo proprio a questo. Ricordiamo ancora gli incontri che portarono alle nomine della prima giunta: “La competenza, ci ripetevamo. Serve competenza. L’integrità, non possiamo presentarci con qualcuno che sia meno che integro e integerrimo. La Città ha bisogno di figure che non siano solo oneste ma che appaiano oneste. La rivoluzione parte da qui”. E giù a fare nomi. E quanti ne sono stati scartati anche solo perché la loro nomina avrebbe potuto velare quella trasparenza che noi pretendevamo per dare discontinuità al passato. E ora? Ora ci ritroviamo con volti vecchi e stantii, professionisti della politica che nulla hanno a che fare con quella specchiata carriera di cui necessitava l’amministrazione e che avrebbe ridato lustro al nostro capoluogo. E i giovani? I giovani sono l’esempio della spartonza tra bande: ci sono tutte le aree, caro Dario? O dobbiamo aspettarci nuovi cambi appena l’equilibrio nel Pd cambierà di nuovo?» E ancora: «Gli sperperi come vanno? La città mandata al dissesto dal Pd può permettersi la nuova costosa nomina all’Acta, voluta dal Pd stesso?» «La ’rivoluzione’ tanto sperata e voluta dai cittadini di Potenza - conclude Rosa - è stata sotterrata. La paura di perdere la poltrona è stata più forte del sentimento di rinnovamento che tanti giovani avevano consegnato al candidato sindaco del centrodestra, Dario De Luca, diventato ora sindaco del Pd».
25/07/2016 - autore: Redazione
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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