IL LAGO DI PIANO DEL CONTE L’ENNESIMA INCOMPIUTA LUCANA

Il progetto fu finanziato dal comune di avigliano nel 2005. Si trattava di rifare gli argini, il muro di contenimento, e una passerella a pel d’acqua.

LAGOPESOLE - L’antico lago che diede il nome a Lagopesole è da considerare l’ennesima incompiuta. della Basilicata. Ormai sono passati undici anni da quando il Comune di Avigliano, con delibera del Consiglio Comunale del 24 novembre 2005, approvò il progetto di riqualificazione paesaggistica dell’insediamento rurale previsto nell’ambito dell’accordo di programma Quadro in materia di Beni Culturali tra la Soprintendenza per i Beni Architettonici della Basilicata e la Regione. Chissà in quale polveroso cassetto si trova il progetto ed in quale Istituto di credito si trovano i finanziamenti? Una sola cosa è certa: i lavori iniziati in tutta fretta giacciono fermi e le stesse opere incomplete rischiano di dover essere rifatte per via dell’ab - bandono totale. Danaro sprecato. Eppure il progetto non era avveniristico. Si trattava di rifare gli argini, di rifare il muro di contenimento per non far defluire le acque a valle, e una passerella a pel d’acqua simile a quella progettata, completata e rimossa dall’ar - chitetto Christo Vladimirov Yavachev, sul lago D’Iseo, che ha riscosso un enorme successo di visitatori. La «nostra», un poco più modesta, doveva essere costruita con legname e non con polietilene e nylon e innanzitutto doveva essere permanente e non smantellata dopo un breve periodo. Il lago di Piano del Conte resterà ancora per molto incompiuto perché l’ammini - strazione comunale di Avigliano non ha fatto nulla per accelerare i lavori, dopo la scoperta che nel lago scaricano alcune fogne. I lavori per consolidamento e la costruzione di un percorso ad anello lungo circa 6 chilometri che parte dal castello federiciano di Lagopesole, attraverso il lago di Piano del Conte fino alle pitture rupestri di Carpine di Filiano furono finanziati con un importo complessivo di circa un milione e 500mila euro, con lo scopo di restituire all’area quella vocazione turistica unica nel suo genere, perché diventasse sempre più «polo» attrattivo di eccellenza. Ma, mentre a Carpini di Filiano è stato completato, il progetto di Piano del Conte si è bloccato. Oltre al ripristino dello specchio di acqua e alla riqualificazione dell’area il lago doveva essere ripopolato di anguille. Anguille tanto ambite dall’Imperatore Federico II e dalla sua corte. Si dice, che l’Imperatore per popolare il lago con le anguille le fece trasportare in «botti fino a Venosa e poi in barili a dorso d’asino fino a Lagopesole». A causa della malaria il lago originario fu svuotato in tre diversi periodi: nel 1908 con il decreto Zanardelli, nel 1926 e definitivamente nel 1975. Adesso, scongiurato il pericolo sanitario, si vorrebbe ripristinare lo specchio d’acqua per restituirlo alla fruizione turistica. Ma, l’amministrazione comunale di Avigliano si è fermata… a Eboli.
11/08/2016 - autore: Antonio Pace
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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