UNA GIORNATA NEL SEGNO DELLA FEDE

Al santuario della Madonna del Carmine il raduno dell’Azione Cattolica. Pellegrini da Abriola, Bella, Potenza, Baragiano e Picerno

AVIGLIANO - Sono venuti da Abriola, Bella, Potenza, Baragiano, Picerno; sono venuti ad Avigliano più di cento uomini,donne,bambini sabato scorso per il 43° pellegrinaggio diocesano al Monte Carmine dell’Azione Cattolica italiana dell’arcidiocesi di Potenza, Muro Lucano e Marsico Nuovo. L’appuntamento alle 9,00 alla stazione delle Fal di Avigliano.Ad accogliere i pellegrini i giovani dell’Acr di Avigliano, allegri,colorati,con chitarre e tanta voglia di meditare, pregare,cantare per ringraziare il Signore per questa giornata di testimonianza e di fede. Si riscopre il gusto di camminare a piedi verso una meta: la Madonna del Carmine che ci aspetta sul monte. La salita è scandita da tappe di riflessione e di preghiera affidate quest’anno a Don Cesare che ha invitato alla misericordia, al perdono, all’accoglienza e alla gioia nel Signore. Si cammina a piedi, si fa fatica e si medita, ci si confronta. Il sorriso di tanti amici conforta e dà speranza. Durante il cammino molti si sono confessati. Alla testa dei pellegrini una semplice croce costruita con legni e rami reperiti lungo il tragitto. Sua Eccellenza Monsignor Salvatore Ligorio, il vescovo accoglie i pellegrini al santuario del monte Carmine. Entra attraverso la Porta Santa della Misericordia e celebra la messa. Ricorda durante l’omelia il Beato Pier Giorgio Frassati e i suoi scritti sulle beatitudini. Dopo il pranzo a sacco consumato in allegria e rallegrato da un sole caldo e da un piacevole venticello, il presidente diocesano dell’Azione Cattolica Giuseppe Visconte e i responsabili dell’Azione Cattolica Ragazzi e dei Movimenti dei lavoratori e degli studenti hanno presentato i percorsi formativi dell’anno 2016/2017 che hanno come tema centrale , dopo “Rimanere” e” Andare” dei due anni precedenti ,il verbo “gioire”. Le Beatitudini, una “Parola che scava”, una “Parola Sottosopra”, il capovolgimento della logica del mondo, il sasso che diviene pietra viva e si trasforma in una mangiatoia d’amore, sono al centro dei percorsi formativi degli adulti, dei ragazzi e dei bambini. Heidegger ha scritto che “Noi siamo le api dell’invisibile: raccogliamo incessantemente il miele del visibile per accumularlo nel grande alveare d’oro dell’invisibile” e Giuseppe e i diaconi, i responsabili parrocchiali spezzano per noi il buon pane della Parola Alfabeto della Vita, parlandoci di un futuro che è una gioia già qui, già ora se ci lasciamo scavare dalla bellezza delle beatitudini evangeliche. Cielo e terra da osservare con occhi nuovi per svestirsi dell’uomo vecchio e rivestirsi di nuovo, ad immagine di Colui che ci ha creati. Alla luce del discorso delle Beatitudini del vangelo di Matteo, siamo invitati a riscoprire il significato delle affermazioni di Gesù “ Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli, Beati gli afflitti perché saranno consolati, Beati i miti perché erediteranno la terra, Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati, Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia, Beati gli operato ri pace perché saranno chiamati figli di Dio…”. Un invito a gioire giorno, per giorno, attimo per attimo. Siamo invitati a gioire nel Signore che ci dà la forza di vincere il dolore, la malattia, la solitudine, la morte e ci aiuta a godere delle piccole grandi gioie di ogni giorno. Il sorriso dei nostri figli, il sostegno reciproco nella coppia, la capacità di far compagnia agli anziani, la gioia di “esserci” per gli altri senza aspettare contraccambio. Cielo e terra da osservare con occhi nuovi per svestirsi dell’uomo vecchio e rivestirsi di nuovo, ad immagine di Colui che ci ha creati.
05/09/2016 - autore: Redazione
fonte: LA NUOVA DEL SUD

Back