MISTERO AD AVIGLIANO, SPUNTA UNA CROCE SCOLPITA SUL MASSO

L’incisione è apparsa sulla targa accanto alla scultura in pietra della Madonna

AVIGLIANO - Oggi, la Madonna del Carmine, venerata dal popolo aviglianese, ritorna ad Avigliano dopo due mesi di permanenza sul Monte. La festa liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo fu istituita per commemorare l’apparizione mariana, avvenuta il16 luglio 1251, a Simone Stock, all’epoca priore generale dell’ordine carmelitano, sul monte Carmelo in Galilea. La Bibbia riporta che nel IX secolo a.C. il Monte Carmelo (letteralmente «il vigneto di Dio») era il luogo di residenza del profeta Elia. Durante l’apparizione il presbitero avrebbe ricevuto dalla Vergine uno scapolare e la rivelazione di privilegi connessi alla sua devozione. La devozione per la Madonna del Carmine si è diffusa in Avigliano prima che in altre zone della Basilicata, grazie ad alcuni reduci dalle Crociate, che “avevano portato dall’Oriente petti fregiati degli scapolari dell’Ordine del Carmelo”. Fin da quell’epoca, sulla vetta di una “montagnola”, alta 1228 metri e lontana circa 8 km da Avigliano, si racconta della presenza di una rudimentale capanna nella quale vi era dipinta l’immagine della Madonna, come si legge sul sito ufficiale. Dopo la costruzione della Cappella sul luogo, il 26 settembre 1696, la Beatissima Vergine del Carmine fu proclamata protettrice di Avigliano. Da allora, grandi sono i festeggiamenti tributati alla Madre di Dio, e sconfinata la partecipazione dei fedeli alla processione, sia durante l’ascesa al Monte, il 16 luglio di ogni anno, sia quando ridiscende a valle. Seppure l’icona della Beata Vergine, dalla seconda settimana di settembre, sia custodita nella Chiesa Madre di Avigliano, i devoti che si trovano in prossimità del Monte Carmine sostano in preghiera davanti alla grande scultura in pietra, posta davanti al santuario. La statua, scolpita nel 1996 dall’artista Francesco Viola, è stata eretta per volere della “Confraternita S. Maria del Carmine di Avigliano” in occasione della solenne celebrazione della ricorrenza di tre secoli di culto della Beata Vergine del Carmine. Il sacro rito fu presieduto dal Cardinale Kazimierz Swiatek. L’origine di questo progetto, da molti conosciuto, e che merita di essere ricordato con particolare rilievo riguarda un grande atto di devozione. L’intuizione e la volontà di realizzare la stele, un segno visibile della presenza mariana costante sul monte, nasce nel 1995 da una chiacchierata tra due amici e colleghi di lavoro, uno potentino, l’altro aviglianese: Dino Gallicchio e Vito Mancino. Dino, rimprovera in modo scherzoso Vito, dopo essersi recato sul Monte Carmine per una visita alla Madonna - dall’amico ricordata giornalmente in ogni suo discorso - della chiusura del santuario dopo che la Vergine aveva fatto ritorno ad Avigliano, e lo incita ad interessarsi affinché si proceda alla realizzazione di un’effigie da sistemare in modo perenne sul luogo, in modo che pellegrini e devoti possano rivolgere istanze e preghiere, quando si trovano nei pressi del monte. Vito si attiva per dare inizio al progetto, subito approvato dalla Parrocchia e dalla Confraternita, della quale è membro. Il suggerimento ricevuto per lui è un segno celeste: da tempo pensava di trovare un modo concreto per esternare la sua gratitudine alla Beata Vergine per l’aiuto ricevuto in occasione della nascita del figlio Antonio. Una storia, quella di Vito e la sua famiglia, che ha dell’incredibile e che fa riflettere anche chi non è un credente fervido. Antonio, per problemi legati al parto, non aveva molte possibilità di sopravvivenza. La richiesta di aiuto di Vito e Luisa è stata accolta dalla Madonna del Carmine e, pur con le difficoltà che sono seguite, i percorsi dolorosi sono stati superati con fede e oggi Antonio può guardare al futuro con più serenità, glielo si legge sul volto, negli occhi pieni di gioia e amore per la Mamma Celeste. Da questa esperienza è nata una pubblicazione: “L’Opera in Pietra Scolpita” di Dino Gallicchio, dove Vito Mancino racconta in prima persona tutto quello che si è verificato dal momento in cui l’idea ha visto la luce, fino alla realizzazione finale. La pubblicazione, patrocinata dalla Confraternita, è un valido aiuto per riflettere su misteri che la mente umana fatica a comprendere se non è supportata dalla fede, e ha ricevuto, nel 1997, approvazione e gratitudine - per il gentile gesto e per i sentimenti filiali che l’hanno ispirato - dal Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, oltre alla Benedizione Apostolica per tutta la famiglia. “Molte sono le guarigioni, molti i miracoli che il Signore, con la premura con cui gli Aviglianesi venerano la Mamma Sua, opera incessantemente in questo lembo di terra lucana” ha scritto Don Antonio Verrastro. E a volte questi miracoli sono anche accompagnati da segni visibili, come la Croce scolpita, non da mani umane, trovata sul masso predisposto in un primo tempo come targa per elencare i nomi delle persone che avevano reso possibile il progetto. La Croce sul Monte Carmine, «vigneto di Dio», ci esorta a non dimenticare il sacrificio del Golgota.

La Santa Messa delle 10.30 ca. nella Villa del Monastero di domenica 11 settembre verrà trasmessa in diretta Streaming su Youtube canale aviglianonline

11/09/2016 - autore: Lucia Santoro
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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