“APRIRE VIE DI SPERANZA”. BASTA PORTE CHIUSE. L’ABBRACCIO DI FRANCESCO AI DISOCCUPATI LUCANI

Il Papa accoglie in Piazza San Pietro una delegazione degli “Invisibili” da ormai due anni in presidio sotto la Regione.

ROMA- Già lo scorso giovedì, quando nella maestosa Sala Clementina del Palazzo Apostolico, Papa Francesco, in occasione della partecipata e commovente udienza privata speciale concessa al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ci aveva personalmente ricordato - essendosi reso conto che eravamo lì anche in rappresentanza degli operatori della informazione di Basilicata - che avrebbe a distanza di poco meno di una settimana incontrato, in Piazza San Pietro, in udienza stavolta generale, una delegazione di lavoratori senza occupazione ed ammortizzatori sociali a limiti estremi della sopravvivenza umana. Storie di povertà e di disperazione che ieri, in effetti, hanno avuto risonanza nazionale proprio grazie all’iniziativa dello stesso Sommo Pontefice di farli avvicinare a lui per ascoltare il loro grido di dolore, durante l’udienza generale con più di 25mila fedeli e pellegrini presenti e provenienti da tutto il mondo. Nel parlare con gli operai lucani licenziati il Papa, notato anche come molto commosso, ha lanciato un nuovo appello “per un incisivo impegno da parte di tutti per aprire le vie della speranza nel mondo del lavoro”. Ed al riguardo ha detto di rivolgere “un pensiero speciale all’arcivescovo di Potenza ed agli operai licenziati lucani, con l’auspicio che la grave congiuntura occupazionale possa trovare una positiva soluzione mediante un incisivo impegno da parte di tutti per aprire vie di speranza». Papa Francesco, che ha parlato a braccio, non è rimasto insensibile al fatto che i lavoratori in presidio permanente, sotto una tenda, al caldo e al freddo, in via Verrastro sede della Regione Basilicata, gli avessero scritto con una specificazione significativa. “E’ più facile incontrare il Papa di Santa Romana Chiesa che il governatore lucano che non ci ha mai voluto ricevere”. “Tramite i Presuli della Chiesa di Basilicata - ha detto il Papa rivolgendosi agli oltre 20 lavoratori licenziati lucani, per l’occasione pure accompagnati dalle famiglie - ci terremo informati sulla vostra dolorosa vicenda che ci auguriamo possa avere finalmente una conclusione più che positiva. Il Signore illumini le menti e le azioni di quanti hanno per diverse regioni e per diverse competenze la responsabilità di tenere alti e non marginali i livelli di occupazione in Italia come al Sud ed in primo luogo nella piccola Basilicata che soffre la dolorosa condizione della marginalizzazione socio- economica”. “Non può salire più la percentuale della disoccupazione” ha concluso a braccio. E’ inutile dire che i lavoratori lucani accolti in Piazza S. Pietro da Papa Francesco li si siano notati commossi e soddisfatti. “Ci piace sapere che la Chiesa abbia a cuore la nostra vicenda disperata. E per questo dobbiamo essere grati profondamente al Sommo Pontefice ed a quanti si sono prodigati per renderlo edotto del nostro indescrivibile dramma. Grazie all’arcivescovo di Potenza mons. Ligorio, a quello emerito mons. Agostino Superbo e pure al parroco di Avigliano don Salvatore Dattero che ci segue sempre con cura filiale”, hanno detto. Per loro una giornata di “vera luce” nel pur continuo grigiore di una vita “disperata” e per ora ancora senza vie di uscita. Purtroppo.
29/09/2016 - autore: Clemente Carlucci
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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