Bonus benzina, Poste Italiane ha avviato le operazioni di accredito per i circa 340mila beneficiari. L’importo massimo dell’ultima tranche è di 224 euro. Ora il fondo passa nelle mani della Regione.
POTENZA - Dopo mesi di incognite, ritardi e inevitabili lungaggini burocratiche, finalmente i lucani possono beneficiare dell’ultima tranche del bonus idrocarburi. Una ricarica attesa da oltre un anno da circa 340mila beneficiari. Poste Italiane ha iniziato da un paio di giorni ad accreditare le somme previste sulle card dei patentati lucani. Si segue l’ordine alfabetico e nel giro di qualche giorno le operazioni dovrebbero concludersi. I soldi c’erano, anzi ci sono sempre stati. Stiamo infatti parlando di un tesoretto accumulato dal lontano 2013 sulle produzioni di petrolio dell’anno precedente. Sulle card dei cittadini con reddito inferiore ai 28 mila euro verranno caricati 224 euro. Per i redditi tra 28 mila euro e 75 mila euro l’importo sarà di 109 euro, mentre per i redditi superiori ai 75 mila euro la ricarica sarà di 30 euro. I ritardi sono stati causati dalle verifiche anagrafiche nei confronti di diversi beneficiari che avevano presentato la domanda dopo l’erogazione della terza tranche. L’era del dopo bonus idrocarburi si era chiusa nel marzo 2015 con la firma dell’intesa tra Stato e Regione relativa alle modalità di utilizzazione delle risorse derivanti dal “Fondo 3% delle royalties”. Con questa quarta ed ultima ricarica volge ai titoli di coda la storia della card benzina, una storia con tante contraddizioni di fondo, ma una sola certezza, da sempre sostenuta da questo giornale. I soldi erogati in questi anni sulle card carburanti (circa 600 euro in totale considerando i quattro accrediti) non hanno nemmeno in minima parte ricompensato una terra ormai ostaggio delle compagnie petrolifere, ma in ogni caso, dopo quasi venti anni di estrazioni, hanno rappresentato l’unica “ricompensa” tangibile. Ed è per questo che abbiamo sempre difeso la card benzina, riuscendo, nel nostro piccolo, a dare un contributo affinchè ai lucani non venisse “scippato” anche quest’ultimo accredito, peraltro il più corposo di tutti. Per una famiglia di quattro persone stiamo parlando di quasi 900 euro. Non proprio l’elemosina di cui in tanti hanno parlato in tutti questi anni. Staremo a vedere, ora, i risultati che verranno raggiunti con la rimodulazione di quelle risorse. Soldi che la Regione, seduta al tavolo con sindacati ed associazioni datoriali e beneficiando anche della sponda politica arrivata dagli “alfaniani” lucani (ormai ex “berlusconiani”) che hanno “barattato” il funerale della card benzina sull’altare della nuova alleanza, ha voluto destinare al reddito minimo di inserimento e a non meglio specificate politiche di sviluppo. Ma forse non è finita qui: nel mirino della classe dirigente lucana, infatti, sembrano finiti anche i fondi del Programma Operativo Val d’Agri, a sua volta nato per assicurare sviluppo e occupazione nella terra che ospita il più grande giacimento petrolifero d’Europa su terraferma. E allora cari lucani, tenetevi stretto quest’ultimo bonus benzina ed utilizzatelo. Siamo convinti che tra qualche anno anche i suoi detrattori inizieranno a rimpiangerlo.
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19/10/2016 - autore: F.D.V. |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |