Ad Avigliano Mario Trufelli ha incantato il pubblico da Scotellaro a Sinisgalli ai nuovi poeti
Mario Trufelli ha letteralmente incantato il folto pubblico intervenuto nella serata ad Avigliano, per la presentazione del libro di poesie “Quattro Stagioni Potentine”. Lavoro scritto a otto mani da Gianfranco Blasi, Giampiero D’Ecclesiis, Leonardo Pisani e Bonaventura Tancredi. L’occasione l’ha creata l’ Associazione “L’Abete”, presieduta da Stefania Guglielmi, all’interno del cartellone dell’Autunno Aviglianese con la manifestazione “S qui Libri Letterari”. La serata è stata aperta dal caldo saluto della presidente Guglielmi. Il sindaco Vito Summa ha poi spiegato come l’amministrazione comunale sia stata contenta di ospitare nella cornice ‘medioevale’ del Chiostro, oggi comunale, le iniziative de “L’Abete” e di aver accolto con comprensibile emozione un’ iniziativa con tanti ospiti illustri. Da Mario Trufelli a Paolo Albano, presidente di “Letti di Sera”, fino all’attrice Eva Immediato che ha declamato le poesie degli autori di “Quattro Stagioni Potentine”. Summa si è soffermato sull’idea nata proprio da “Letti di Sera” a Potenza di sviluppare la suggestione presente nei libri “La città svelata” (2015) e “La città capovolta” (2016), editi, come la silloge “Quattro Stagioni…” da Universo Sud, casa editrice del giovane imprenditore potentino, Antonio Candela. Una città estesa in cui tutto il territorio possa ritrovarsi per mettere a valore la propria storia, le genesi culturali e le tipicità che da ogni comunità locale sgorgano. Dicevamo di Trufelli, che ha commosso per l’intensità e la capacità evocativa. Il grande giornalista lucano ha ripreso i temi più cari della letteratura, della storia e persino della politica del secondo novecento lucano. Da Scotellaro a Rossi Doria, da Levi fino all’attualissimo Leonardo Sinisgalli. Ha raccontato aneddoti, incontri, amicizie. Tutto si è messo a girare intorno alla poesia in maniera vorticosa, fino all’apice quando, passando anche attraverso il cambio di linguaggio e alla diversa sonorità de “Le Quattro Stagioni Potentine”, Trufelli ha recitato alcune sue liriche. Soprattutto: “Lucania”. I colori della malvarosa hanno accecato, la civetta è sembrata volteggiare e il profumo del rosmarino ha pervaso la sala. I presenti si sono trovati tutti in piedi a battere le mani , a vivere l’incanto di una poesia dalle atmosfere straordinarie. Durante la serata i quattro autori si sono alternati nel racconto, mentre la Immediato, da par suo, declamava versi. Blasi, che è coeditore del libro con la sua “sud’Altro”, ne ha descritto la genesi e la costruzione per segmenti, fotografie, stagioni e parole chiave. Ha poi recitato una poesia in vernacolo potentino. D’Ecclesiis ha raccontato la forza emotiva delle poesie. La capacità di descrivere sentimenti, stati d’animo, attraverso la sintesi delle parole che, una ad una, pesano e si dissolvono fra foglio e penna, fino a volare verso gli altri. Tancredi, che vive a Pisa, ma che è potentino verace si è soffermato sul ricordo dei “sottani” del centro storico del capoluogo ed ha regalato anche lui, in una fotografia particolarmente struggente, un ricordo di Rocco Scotellaro. E’ stato salutato anche l’autore delle foto che corredano il lavoro, un vero e proprio maestro di fotografia, Edoardo Angrisani che ha colorato le stagioni e le parole che decodificano il libro. Con particolare affetto il pubblico ha applaudito l’aviglianese doc, Leonardo Pisani, uno dei “Quattro Moschettieri” che ha realizzato l’opera. Eva Immediato ha chiuso la serata declamando proprio una poesia di Leonardo Pisani : “Circe”; una lirica simile ad un volo, una canzone, un sogno dentro una figura femminile quasi eterea, forte e vibrante come solo le donne di un poeta possono essere. Il senso della serata lo ha reso Paolo Albano: “Abbiamo bisogno ogni tanto di essere totalmente preda delle emozioni, delle vibrazioni che servono a scuotersi, a prendere forma con la bellezza rispetto ai vituperi di questo tempo così poco generoso. Ciò si deve a ciascuno di noi. Troppo spesso non facciamo che lamentarci. Ecco, però che un gruppo di amici fonda un associazione, a Potenza come ad Avigliano, scrive un libro come “Quattro Stagioni” e tutto si ribalta. E’ proprio così, ogni cosa deve avere l’umiltà di ricercare negli altri e altrove la forza per rigenerarsi. L’altrove della splendida serata di Avigliano e la fonte di ogni sensibilità era ed è in persone come Mario Trufelli”.
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27/10/2016 - autore: Anna Maria Molinari |
fonte: IL MATTINO DI FOGGIA |