Sarà inaugurato oggi a Rionero nella Parrocchia San Marco Evangelista
Sarà inaugurato domenica 11 dicembre alle ore 18,00, nella Chiesa Matrice San Marco Evangelista di Rionero in Vulture, il singolare presepe in Stile Orientale degli autori Dino Gallicchio e Benito Recine. L’opera, dell’estensione di circa otto metri quadri, è la parte iniziale di un progetto che, in fase di completamento, interesserà una superficie di venti metri quadrati. Gli autori del presepe in Stile Orientale, espressamente commissionato dalla parrocchia di San Marco Evangelista, nella realizzazione hanno seguito i dettami di alcuni passi del Vangelo e di notizie, giunte fino ai nostri tempi, tratte dalla storia della vita in Palestina ai tempi di Gesù. Attenendosi il più possibile a queste informazioni, Gallicchio e Recine hanno dato vita allo scenario delle tipiche colline di sabbia color giallo ocre, ricoperte dalla vegetazioni di ulivi, viti, cespugli, fichi d'india e agavi: una suggestiva cornice per le tipiche case bianche, di forma cubica e senza tetto. Gli abiti delle statuine sono in tipico stile arabo, così tutti gli utensili e i particolari, curati in ogni dettaglio, che completano la rappresentazione. Sarà possibile visitare l’esposizione, a partire dal giorno 11 Dicembre 2016, per tutto il periodo delle Festività Natalizie. IL PARROCO DON GIUSEPPE CACOSSO, ILLUSTRA L’OPERA PRESEPIALE E COMUNICA IL SUO MESSAGGIO DI AMORE, GIOIA E PACE, NELL’ATTESA DELLA NASCITA DI GESU’ Si avvicina il Natale e, attorno ad esso, tutto quello che il mondo del materialismo e del consumismo ha messo accanto. D'altra parte tutto concorre a rendere la festa più bella che mai, perché il festeggiato è una persona importante, Gesù Cristo, Signore del mondo e della storia. Non dimentichiamo che il protagonista della festa è Gesù Cristo, possiamo correre il rischio di preparare una festa con tutto l'apparato dovuto, dimenticandoci del festeggiato, oppure senza invitarlo alla sua festa? Certo è un paradosso, ma il rischio che si corre è reale. Infatti abbiamo assistito al rischio di "paganizzare" del tutto il Natale volendo abolire la bellissima tradizione del presepe nelle scuole. Si è voluto così soffiare sul fuoco di una presunta appartenenza religiosa che si vorrebbe automaticamente culturale. E non ci si è resi conto che per entrare dentro il mistero del presepe servono dei "bambini", se non all'anagrafe, almeno nelle intenzioni. Grazie al cielo, nonostante tutti i Babbo Natale, il presepe resta ancora nell'immaginario collettivo l'immagine più bella di questa festa. L’intuizione di San Francesco della notte di Natale del 1223, per fortuna resiste agli attacchi e continua a interpellare l’uomo di oggi, perché il presepe resta per noi un forte simbolo di identità culturale, ma soprattutto di fede che ci permette di immaginare la meravigliosa "Notte Santa", che ogni cristiano sente di rievocare, attraverso la costruzione di uno scenario realizzato a modo proprio, per ricordare quell’evento così decisivo e significativo per l’umanità. Certamente altissimo è il messaggio che promana il Presepe e di cui è necessario riscoprire il valore religioso, culturale e simbolico, specialmente nel mondo odierno, in cui, per festeggiare il Natale, predomina l’uso dell’albero, di origine nordica ed espressione di una società consumistica. Essendo il presepe anche un fenomeno culturale, viene realizzato nei vari paesi con aspetti differenti, a seconda delle caratteristiche etnico - ambientali, climatiche, e varie - conservando invariata l’idea di base, cioè quella di ricreare la scena della nascita di Gesù – e si serve, nella sua rievocazione, di stili, di ambientazioni e di materiali diversi: dipinti su tela, marmorei, lignei, giganteschi, in miniatura, di ambiente classico-palestinese, di fantasia, meccanici o addirittura viventi, che utilizzano persone con abbigliamenti dell’epoca di Gesù. In tutte le Chiese, è diffusa l’usanza, durante il Natale, di realizzare Presepi di vario genere e dimensioni, che si possono ammirare per la bellezza delle varie espressioni artistiche. Quest'anno nella parrocchia San Marco Evangelista di Rionero in Vulture, l'estro artistico di Recine Benito e Gallicchio Gerardo ha realizzato un presepe di stile orientale ispirato all'ambiente palestinese del tempo in cui nacque Gesù. Grazie al lavoro assiduo, amorevole e di certosina precisione dei due artisti, i quali per circa nove mesi di gestazione hanno lavorato per partorire un capolavoro di bellezza artistica e di miniatura, ricostruendo plasticamente con i dettagli più attenti, tutto il paesaggio di Betlemme dell'epoca. La fantasia dei nostri due esperti presepisti ha voluto, all’interno dello scenario, ambientare i pastori nei luoghi più disparati e vari personaggi impegnati nelle più svariate attività della vita umana del tempo, in uno scenario naturale e desertico tipico del medio-oriente. L’arte presepiale richiede talento, predisposizione e notevoli capacità manuali e organizzative. Come in tutte le creazioni artistiche, si coglie l’aspirazione alla perfezione, l’anelito al Trascendente e l’ansia di infinito, che poi si traducono nei valori del Vero, del Bello e del Bene, tipici dell’arte. I nostri amici, Recine Benito Gerardo Gallicchio, sono riusciti in questo intento a trasmetterci la bellezza di un'opera che ci conduce a contemplare il Dio Bambino. A loro il ringraziamento più sentito di tutta la comunità parrocchiale e Rionerese per averci regalato uno scorcio di vita che trapassa la storia, i luoghi e il tempo, per un tuffo fantasioso nella terra di Gesù e rivivere così i giorni della sua nascita al mondo. Noi crediamo in un Dio che si fa uomo, e che chiama accanto a sé, nel “presepio” della vita, tutti gli uomini di buona volontà di tutti i tempi; che desidera vicino persone che non hanno esaurito la forza e la voglia di sognare un mondo più bello e più giusto: donne e uomini che non si rassegnano alle “sporcizie” di ogni tipo e che cercano un alleato importante in Dio stesso. Non rifiuterà, anzi abbraccerà particolarmente tutti coloro che hanno smesso di sognare, perché provati da fallimenti e sconfitte, da sofferenze e delusioni e che hanno pagato sulla propria pelle il male, un “nemico” sempre in agguato che disumanizza in mille forme. I tanti personaggi del presepe parlano di tutti noi, di me e di te! Sì, Gesù, è venuto per tutti! E' venuto per ogni uomo e, soprattutto, per i poveri e noi… siamo tutti poveri! E' venuto per tutti, e per tutti vuole dare la vita. Lo stupore per l’Amore di Dio che si fa carne per noi inondi i nostri cuori e generi amore, gioia, pace! |
11/12/2016 - autore: Lucia Santoro |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |