ESEMPIO PER CHI LAVORA E SI IMPEGNA DENTRO E FUORI DA QUI

Premiati i 5 “Lucani insigni” Donzelli, Teora, Di Vito, Mazza e Capece

LAGOPESOLE - “Un esempio per chi lavora e si impegna dentro e fuori i confini regionali”. In questa frase del presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica si riassume il senso del premio che proprio il Consiglio assegna ogni anno ai “Lucani Insigni”, persone che si sono distinte per meriti raggiunti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario, oltre che nella diffusione e nella conoscenza dell’identità lucana. Quest’anno è toccato al venosino Onofrio Donzelli, medico ortopedico dell’ospedale Rizzoli di Bologna; Pasqua Teora, psicologa e psicoterapeuta venosina che ha fondato a Bergamo il Centro Psicologia e Cambiamento; al lavellese Mauro Antonio Di Vito, geologo e ricercatore presso la sezione di Napoli “Osservatorio Vesuviano” dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Giuseppe Mazza di Pietrapertosa, laureato in Scienza dell’alimentazione che si occupa in Canada di ricerche nel campo della scienza dell’alimentazione e dell’ingegneria biochimica; Donato Capece, nato ad Albano e laureato in lettere e in scienze giuridiche, che è stato commissario coordinatore del Corpo di Polizia penitenziaria. Nella Cappella Palatina del castello di Lagopesole i quattro vincitori presenti (Mazza non ha potuto partecipare perché impegnato in Canada ed ha inviato un videomessaggio di saluto proiettato in sala) hanno ricevuto una scultura dell’artista Giovanni Spinazzola che raffigura la Basilicata, terra dei boschi, con un ceppo di quercia che è simbolo di forza e longevità, e il tema della pace attraverso l’immagine di una donna. Conferite anche tre onorificenze a Carmen Vella, danzatrice, coreografa e regista, Giovanni Ricciardi, fisico nucleare e responsabile della rete di sorveglianza sismica dei Campi Flegrei dell’Osservatorio Vesuviano ed Antonio Zambrella, detto “Il lucanino”, pittore e scultore. “Oltre a riconoscere i lucani che si sono distinti nel mondo portando alto il nome della Basilicata – ha detto Mollica – questo premio testimonia come la Basilicata non è più la ‘Cenerentola’ di una volta, ma una terra riconosciuta per il valore delle persone e del patrimonio artistico e culturale. Oggi possiamo dire a chiunque di essere lucani, di provenire dalla Basilicata. Abbiamo voluto iniziare questa manifestazione con un incontro con i ragazzi di alcune scuole – ha aggiunto - affinché il messaggio del buon esempio e della pace, il tema scelto dalla commissione esaminatrice, arrivi in primis alle nuove generazioni”. Durante la cerimonia letto un messaggio del presidente della Regione, Pittella, che ha espresso la propria gratitudine ai vincitori del premio “per il bagaglio di conoscenze, la forza d’animo e la capacità di integrazione grazie alle quali hanno costruito storie di successo nel mondo, ottenendo la propria affermazione professionale e suscitando orgoglio anche nella terra d’origine”. Per Pittella il premio “spinge inoltre a riflettere sulle storie di vita e sul tema delle migrazioni, declinato al plurale per il suo essere multiforme. A noi classe dirigente il compito di essere all’altezza della sfida, provando a governare i fenomeni piuttosto che subirli”. Per il sindaco di Avigliano Vito Summa “è un importante occasione di valorizzazione delle eccellenze che la Basilicata continua ad esprimere. È un importante momento identitario per noi tutti e per i tanti lucani, che pur vivendo fuori dalla nostra terra, coltivano un sentimento profondo di appartenenza e di radicamento con le proprie comunità di origine. Siamo onorati che il Castello di Lagopesole, per un giorno, diventi il luogo simbolo di una emigrazione di successo che si unisce a quella rappresentata nelle sale Museo dell’Emigrazione”. Il vicepresidente della Commissione dei lucani nel mondo Michele Napoli ha ripreso le parole di Leonardo Sinisgalli’ sui ”tanti lucani” che ”girano per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti”. Per Vito Giuzio infine “Questo premio riduce le distanze tra la Basilicata e il resto del mondo”.
18/12/2016 - autore: Redazione
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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