Rompicapo Pd. No alle ambizioni di centristi e socialisti
Senza il «gran rifiuto» di Michele Calabrese, vice-presidente uscente ed esponente di punta del Pd pittelliano, la prima seduta del nuovo Consiglio provinciale di Potenza, fissata per stamattina, si sarebbe caratterizzata anche per la nomina degli organismi. Invece, il no secco del consigliere provinciale a ricoprire di nuovo quel ruolo ha reso gli incastri in casa Pd un vero rompicapo. Tanto da costringere il presidente Nicola Valluzzi a rinviare la scelta. Per trovare la sintesi servono ulteriori approfondimenti, ulteriori incontri, ulteriori valutazioni. «Ci vorranno circa dieci giorni per rendere funzionale la legislatura» assicura il presidente Valluzzi, ma la quadra non sarà facile. Come confermano le schermaglie che in casa renziana vanno avanti già da qualche giorno. Una cosa, però, è certa: il vice- presidente sarà del Pd. Come il presidente. E nulla porteranno a casa (almeno per il momento) né i socialisti né i centristi (Udc- Ncd- Ppi_ Realtà Italia). I primi che contavano sul successo di Rocco Guarino, sindaco di Abriola e primo degli eletti in casa dem, i secondi che invece avevano ipotizzato - in base ad un accordo interno - una sorta di passamano della carica tra i consiglieri eletti da farsi ogni sei mesi. Insomma, sei mesi di vice-presidenza per ciascuno, a cominciare dal primo degli eletti della lista, Amedeo Cicala, sindaco di Viggiano. I dem, però, non hanno arretrato di un millimetro e scardinata l’ipotesi iniziale che vedeva Calabrese alla vice-presidenza ed Angelo Summa, assessore di Avigliano, nel ruolo di capogruppo, lavorano ad una nuova intesa. In particolar modo nell’area renziana a cui, comunque, la vice-presidenza spetta. Lo scontro, dunque, sarà tutto qui. In casa renziana, dove gli eserciti in campo vedono da una parte Angelo Summa, (fedelissimo di Santarsiero e sostenuto anche dal’area Margiotta) dall’altro Giovanni Vita (uomo di De Filippo ma appoggiato anche dai pittelliani dopo il no grazie di Calabrese). Due consiglieri uscenti, due uomini con alle spalle forti esperienze amministrative, due esponenti di punta delle rispettive aree. Capire come finirà non è semplice, anche se a bassa voce qualcuno ipotizza che lo schema potrebbe incasellarsi con Vita vice-presidente e Summa capogruppo o viceversa. Assestando, però, nel contempo un nuovo colpo alla minoranza dem ed in particolare all’area Speranza che punta, invece, a riavere il capogruppo (come nella scorsa legislatura) con il consigliere D’Agostino. Insomma, le ambizioni, anche senza minori, non mancano. E questo spiega perché nella seduta di domani le nomine sono accantonate. Per lasciare spazio alla convalida dei componenti del nuovo Consiglio provinciale ed alla sostituzione del componente dimissionario del Collegio dei Revisori dei Conti. Oltre alle comunicazioni del presidente ovviamente.
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30/01/2017 - autore: Antonella Inciso |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |