PER VISITARE IL CASTELLO DI FEDERICO II OCCORRE MUNIRSI DI TRE TICKET

Disorientati i visitatori: «Non è così che si incentiva il turismo»

LAGOPESOLE - Castello di Lagopesole: per visitarlo occorre acquistare tre distinti biglietti, da tre organismi diversi. Una mostruosità che evidentemente non è tale per chi, da anni, gonfia il petto assicurando alla popolazione una unitarietà della gestione. Che non arriverà mai, più per incapacità che per negligenza. Alla vigilia della nuova stagione del turismo scolastico che riversa in Basilicata centinaia di studenti di ogni ordine e grado provenienti non solo dalle regioni limitrofe, ma anche dal resto del Paese, attratti dai luoghi della storia e dalle emergenze architettoniche e culturali piene di fascino e bellezze rimaste intatte nel tempo, il Castello di Lagopesole sembra essere stato abbandonato dalle istituzioni, prime fra tutte il Comune di Avigliano per poi passare attraverso la Regione, l’Apt e la Sovrintendenza. Il maniero è abbandonato a se stesso, senza una promozione turistica adeguata, senza un segnaletica stradale degno di questo nome, senza una strada di accesso (percorribile), senza la presenza di un vigile urbano, da anni non si segnala un solo intervento di cemento da parte del Comune. L’arredo urbano è quello degli anni Settanta. Manca un raccordo tra Castello e Paese. Nessuno conosce gli eventi che si organizzano in alto nel borgo e nessuno sa come ci si muove in basso. Una doppia velocità questa che va a scapito della buona accoglienza. Si continua a permettere l’accesso e la sosta veicolare fin davanti all’ingresso del Castello, una sgradevolezza che esiste solo a Lagopesole. In questo periodo, Lagopesole e il suo castello è meta di tantissimi studenti affascinati dalla storia di Federico II che fece erigere l’imponente maniero come baluardo della Valle di Vitalba e luogo di piacevole “sollazzo”, come la caccia col falcone, lo studio di arte, leggi, letteratura, cosmo, matematica, ecc. che gli valse l’appellativo: “Stupor Mundi”. Questo giustifica, la revisione storica del lavoro di Carlo Levi e del suo “Cristo di è fermato ad Eboli”, si, ma “perché proveniva da Gerusalemme”, si chiedono i nuovi intellettuali. Quel turismo che arriva a Lagopesole è di tipo mordi e fuggi, anche se esistono le potenzialità per farlo diventare almeno settimanale, visto che è situato a distanza ravvicinata con il lago di Piano del Conte ( in perenne rifacimento), a “Tuppo dei Sassi” (graffiti di 12mila anni), dai laghi di Monticchio, da Acerenza (città cattedrale) da Melfi città normanno sveva e Matera, splendida città Europea della cultura-2019. Agli albori del nuovo secolo, con le moderne tecnologie non è possibile fare turismo in queste condizioni. A tutto questo si aggiunge la storia assurda di tre ticket diversi per visitarlo. Con tanto di file per i disorientati turisti.
05/02/2017 - autore: Antonio Pace
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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