DA AVIGLIANO A MELFI, DALLE SCUOLE AI LOCALI: SGOMINATA UN’ALTRA RETE DELLO SPACCIO

Operazione “Girl”, arrestati 4 giovani dai carabinieri di Potenza: cocaina, marijuana e ketamina anche a minorenni.

POTENZA - Lo spaccio di sostanze stupefacenti avveniva spesso davanti le scuole. Molti degli assuntori, infatti, erano minorenni. E per chi non riusciva a pagare le dosi acquistate, partivano le minacce, anche attraverso i social network. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, hashish, marijuana e della potentissima ketamina, detta anche droga-dance (spesso mischiata ad altre sostanze come efedrina e caffeina), quattro giovani di età compresa tra i 20 ed i 30 anni sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Potenza al termine delle indagini coordinate dalla Procura del capoluogo lucano. In carcere sono finiti Maurizio Bochicchio (26 anni), Pasquale Lettieri (30 anni) e Anisia Viggiano (20 anni), mentre Luciano Bochicchio (24 anni) si trova agli arresti domiciliari. Gli inquirenti hanno ricostruito i numerosi episodi di spaccio attraverso intercettazioni telefoniche, sequestri e le dichiarazioni fornite dagli stessi assuntori. Al telefono gli arrestati utilizzavano un linguaggio “criptico” per far riferimento alla droga e provare a depistare gli inquirenti. Le dosi venivano infatti indicate con termini come “balle di fieno”, “magliette”, “macchine” e così via. La droga veniva spacciata in diversi centri della provincia di Potenza, come Avigliano, la frazione di Lagopesole, Melfi, Atella e Rionero, anche nei pressi di locali di ritrovo molto frequentati dai minorenni. Il principale canale di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti era la vicina Puglia, e più in particolare il territorio di Foggia e provincia. I dettagli dell’operazione denominata “Girl” sono stati illustrati ieri mattina nel corso di una conferenza stampa dal procuratore capo, Luigi Gay, dal procuratore aggiunto, Francesco Basentini, e dal comandante provinciale dei carabinieri di Potenza, il colonnello Daniele Scardecchia. Le indagini sono partite nell’estate del 2015 da una richiesta estorsiva avanzata da uno degli arrestati, Maurizio Bochicchio, nei confronti di un minorenne di Baragiano. Quest’ultimo aveva accumulato un debito di circa 1000 euro derivante dall’acquisto di sostanze stupefacenti. L’indagato aveva ripetutamente contattato il fratello del minorenne su Messenger, il servizio di messaggistica privata di Facebook, con messaggi del genere: “Riferisci a tuo fratello che lo vengo a trovare e gli spacco la testa”. Altri contatti erano poi avvenuti su WhatsApp. Il minorenne ad un certo punto ha deciso di raccontare tutto ai genitori e dalla denuncia presentata ai carabinieri sono scattate le indagini culminate con le misure cautelari eseguite ieri. In tutto sono otto le persone indagate, tra cui figurano i nomi dei giovani foggiani che avrebbero fornito la sostanza stupefacente ai giovani pusher arrestati.
09/02/2017 - autore: F.D.V.
fonte: LA NUOVA DEL SUD

Back