«CASO» POLITICO SULLA NOMINA DEGLI SCRUTATORI

Nella minoranza è scontro tra i consiglieri sulla lista dei nominativi. Accuse di «dimenticanze» pilotate. E si scatenano le richieste di dimissioni tra Giordano e Romano.

E’ bagarre ad Avigliano tra i consiglieri di opposizione. Le schermaglie, che hanno portato richieste di dimissioni di colleghi con minacce di presentare, in assenza di queste, le proprie, rese pubbliche attraverso un’istanza, riguardano, in realtà, due dei sette componenti dell’opposizione della lista civica “Insieme per Avigliano”, i due rappresentanti del centro cittadino (gli altri 5 componenti sono dell’hinterland), Francesco Giordano, promotore della protesta, e Rosaria Romano. La scintilla, che ha fatto esplodere una tensione probabilmente covata, è stata la nomina degli scrutatori per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile. L’attuale legge elettorale, la cosiddetta “porcellum”, termine coniato da una dichiarazione dello stesso ministro che l’ha scritta, il leghista Calderoli, che durante una puntata di Matrix la definì «una porcata», dà la possibilità ai consiglieri di decidere se sorteggiare i componenti dei seggi elettorali o andare per nomina diretta. Ad Avigliano i consiglieri di maggioranza e quelli di minoranza hanno deciso di intraprendere, ognuno per la propria quota, una delle due possibilità previste: il centrosinistra è andato per sorteggio, mentre l’opposizione ha deciso di stilare una lista di nominativi. Una «dimenticanza», come è stata definita dalla stessa protagonista della querelle, però, nella compilazione dell’elenco, è stata fatidica. Il consigliere Giordano, non consultato, ha ritenuto il comportamento della Romano «di bassa caratura politica e comportamentale» e fatto chiedere allo stesso le dimissioni della Consigliera Comunale, persona con la quale ha dichiarato di non voler condividere «nemmeno un attimo del mio tempo», ragione per cui ha asserito il suo essere pronto a rassegnare le dimissioni «immediatamente e in modo irrevocabile». Da parte sua la Romano, nell’affermare di aver porto le sue scuse al Giordano per una disattenzione dovuta a superficialità e non a mala fede, ha voluto ribadire di aver «cercato di fare nomine con precisi criteri, ma assolutamente lontane dal clientelismo». «Sono un essere umano – ha continuato – e posso sbagliare, ma non penso che ciò possa giustificare una richiesta di dimissioni per un mandato datomi dai miei concittadini». Scuse accettate? Francesco Giordano ha confermato di rimanere sulle sue posizioni, anche se, interrogato sulle dimissioni, ha dichiarato di voler rimanere in carica, poiché intende «onorare sino in fondo il mandato elettorale, continuando collaborare, come fatto sinora, con tutta l’Amministrazione, al di là del colore politico, a dare il mio contributo alla comunità e a fare da tramite tra i cittadini, le loro interrogazioni e il Consiglio». Il tutto finirà con una riconciliazione o ci saranno ripercussioni politico/amministrative? I latini asserivano che «la verità è figlia del tempo».
06/04/2008 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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