Festa di San Vito con un corteo simile a quello «simbolo» di Potenza. Eventi oggi e domani tra leggende, spettacoli musicali, teatro e tradizione.
Avigliano festeggia, oggi e domani, il suo santo patrono, san Vito martire, il cui culto ha origini antichissime nella cittadina lucana, che già nel 1500 eresse, sulle rovine della primitiva chiesetta intitolata al santo, l’attuale santuario. Il santo siciliano, vissuto tra il III-IV secolo d.C., trovò rifugio dalle persecuzioni di Diocleziano, che lo aveva mandato a chiamare per la sua fama di guaritore per curare il figlio epilettico e poi lo aveva sottoposto a torture per fargli rinnegare la sua fede, proprio in Basilicata, dove visse e offrì la suprema testimonianza di fedeltà a Cristo sino al martirio, avvenuto per ordine dello stesso imperatore, che lo aveva fatto raggiungere nella nostra terra. La statua di san Vito sarà portata oggi in processione, alle 19,15, dalla chiesa a lui dedicata sino alla Basilica Pontificia Minore e riportata nella sua abituale dimora domattina alle 10,15. Clou del programma civile, come ormai avviene da 14 anni, il corteo storico di San Vito, sorta di sfilata dei turchi aviglianese, ripristinata nella cittadina nel 1995, in occasione degli imponenti festeggiamenti organizzati per il centesimo anniversario della proclamazione del santo a patrono del comune. Circa 300 figuranti, sotto la direzione artistica di Vincenzo Castellaneta, sfileranno per le vie della cittadina, con partenza dal quartiere “Basso la terra” alle 20,45, mascherati da turchi che incedono, a piedi o a cavallo, a seguito della nave, che sarà assaltata, verso le 23, in piazza Gianturco. L’origine della sfilata dei turchi con la nave è da ricercarsi nella leggenda, riportata da Vincenzo Claps nel libro “Avigliano”, ove si narra che il primo nucleo della cittadina era costituito da un gruppo di orientali, rifugiatisi in Basilicata in seguito alla perdita, in combattimento, della propria nave, episodio che raffiguravano, in occasione delle ricorrenze delle loro feste d’origine, con una nave al cui centro era montato un castello che portavano in giro per le strade del paese. Le modalità di svolgimento della sfilata, sino agli anni ’50, poi, sono descritte nel libro di Tommaso Claps “A piè del Carmine”. Proprio rifacendosi a questi racconti e ai ricordi degli anziani, l’Associazione culturale e ricreativa San Vito Martire, costituitasi nel 1996 dalle persone che l’anno prima avevano formato il comitato per gli speciali festeggiamenti del centenario, ha ripristinato una tradizione che ha trovato il consenso e la collaborazione di tutta la comunità. I festeggiamenti della vigilia saranno chiusi stasera, alle 23, con lo spettacolo teatrale in vernacolo aviglianese “Pericolosamente”, a cura dell’Associazione Amici per sempre, mentre domani sera, dalle 20,45 la musica di Agostino Gerardi sarà intervallata dalle esibizioni dei comici di Zelig Gigi e Ross e della “barzellettiera” de La sai l’ultima Valentina Persia. Per gli appassionati di fuochi pirotecnici, invece, ci saranno due appuntamenti domani, uno in mattinata, alle 11,15, a cura della ditta Martinelli, e in serata, alle 22,30, a cura di Colangelo.
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14/06/2008 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |