Anche i commercianti hanno aderito al lutto cittadino abbassando le saracinesche.
Un rumoroso e agguerrito corteo funebre ha sfilato ieri per le vie di Avigliano, per dare l’estremo saluto al «diritto allo studio». Quella di ieri è stata solo una delle numerose forme di protesta che in questi giorni stanno mobilitando l’intera città, al fine di far retrocedere le autorità scolastiche nella decisione di sopprimere la prima classe della sede associata del Nitti. Il “comitato cittadino per il diritto all’istruzione per tutti”, promosso dall’Arci e del quale fanno genitori degli alunni, istituzioni, associazioni e privati cittadini, ha promosso una raccolta firme e chiede l’immediata riattivazione del corso della classe soppressa. La decisione di cancellare la prima classe appare a tutti immotivata, perché il numero degli iscritti è sufficiente alla formazione della stessa (18 su 20 degli alunni della 1G potentina sono di Avigliano) e la soppressione non tiene affatto in considerazione che nell’organico discente ci sono due alunni diversamente abili, impossibilitati a raggiungere da soli il capoluogo. Il carro funebre, nel quale erano depositati i libri degli studenti, ha aperto il corteo e accompagnato i numerosi manifestanti, che hanno intonato lungo le vie del paese molteplici slogan e fatto soste e sit-in in diversi punti del percorso, mentre i commercianti abbassavano, per unirsi al “lutto cittadino”, le serrande dei loro esercizi. Mentre il sindaco e l’assessore provinciale Summa si recavano ad un incontro informale col Prefetto, alunni e genitori hanno verificato la disponibilità dei professori a tenere le loro lezioni ad Avigliano. Pare che la tenacia (i ragazzi non si sono ancora presentati in classe a Potenza e dichiarano di non averne nessuna intenzione) stia aprendo qualche piccolo spiraglio.
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16/09/2008 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |