LOCALI DA ABBATTERE. MA IL PROPIETARIO LI METTE IN VENDITA. LA DENUNCIA DI UN CITTADINO E LA DIFESA

Lo stabile di via Fortunato al centro di una polemica sfociata in denuncia.

«Che un’impresa edile stipuli degli atti definitivi di compravendita di immobili costruiti nonostante un’ordinanza di demolizione, è grave. Ma che un’amministrazione comunale non faccia rispettare la sua stessa ordinanza, ignorando i diritti dei suoi cittadini, è ancora più grave». Si apre così la denuncia di un aviglianese, Canio Coviello, che si ritiene leso in quanto promittente acquirente di un appartamento e un garage nello stabile costruito nella cittadina nel 2004 in via Giustino Fortunato, il palazzo Telesca, già abitato da famiglie e occupato da attività commerciali, ma al centro di controversie in corso di verifiche per abusivismo edilizio. «A parte il contenzioso che ne è derivato tra me e il proprietario – afferma Coviello –, ciò che colpisce è il grave silenzio che l’Amministrazione comunale di Avigliano mantiene su una delle ordinanze di demolizione emesse, quella che riguarda i due piani sottostrada di 800 metri quadri ciascuno, che stanno per essere destinati a un grosso studio dentistico e ad un ipermercato». Il sindaco Domenico Tripaldi, interpellato in merito alle accuse, rifiuta con decisione e fermezza le imputazioni, ribattendo punto per punto le attribuzioni di colpa e rimarcando come la mole di provvedimenti emessi nel corso di questi anni dimostrano che non c’è mai stata inerzia riguardo alla questione, né tantomeno malafede o, ancor peggio, favoreggiamento nella realizzazione dell’abuso. «L’amministrazione – dice il primo cittadino – ha sempre cercato di far rispettare le norme e le ordinanze emesse sia per irregolarità del tetto, fatto abbattere e ricostruire in conformità con la concessione edilizia, che per il non interramento (e non l’abbattimento, essendo i due piani in questione fondamenta su cui si regge la struttura) dei piani sottostanti, al fine di far rispettare l’altezza massima prevista dai fabbricati». «Tuttavia – continua il sindaco – tra ricorsi al Tar dell’impresa, che hanno in parte annullato le nostre ordinanze, ed esposti fatti già 4 anni fa da noi alla Procura della Repubblica, il costruttore ha presentato una nuova Dia sfruttando delle Leggi regionali di modifica per il recupero dei seminterrati e per le sanatorie». Per quanto concerne le indiscrezioni sulle future (prossime) destinazioni dei due piani sottostrada, Tripaldi, che ci ribadisce l’impossibilità di aprire attività in locali privi di attestazioni di agibilità e abitabilità (solo per i piani interrati, ci tiene a sottolineare, rassicurando coloro che hanno già acquistato appartamenti e locali perfettamente a norma), interpella alla nostra presenza la responsabile dell’ufficio Tributi, che conferma che in data odierna non esistono richieste giacenti di locali commerciali né comunicazioni per studi medici. «Comunque – conclude Tripaldi -, proprio in ossequio ai principi di trasparenza e correttezza, ho dato incarico, la scorsa settimana, all’ingegnere capo, Rocco Fiore, anche sulla base degli esposti del nostro concittadino, di svolgere ulteriori e approfonditi accertamenti, poiché siamo pronti a bloccare ancora i lavori se vi sono state delle sviste o sottovalutazioni, nonostante siano trascorsi i 30 giorni dal previsto silenzio assenso».
05/12/2008 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Back