L'Avigliano-Paoladoce che porta alla 658 Potenza - Melfi
Un accidentato percorso ad ostacoli il cui superamento non fa vincere coppe o trofei ma semplicemente fa conquistare il raggiungimento del proprio posto di lavoro, del centro cittadino dalle frazioni, della Potenza-Melfi. Numerosissimi pendolari percorrono ogni mattina, nelle due direzioni di marcia, la strada che da Avigliano, passando per il Monte Carmine, arriva a Paoladoce per sboccare a Sarnelli e confluire sulla strada statale 658 che collega il capoluogo di regione al Vu l t u re - M e l f e s e. «Eppure il manto stradale è in condizioni pietose, degno degli inizi del '900» accusa Carmine Ferrara, presidente dell’associazio - ne «l’Abete». «Da oltre 15 anni - continua Ferrara in veste principalmente di pendolare - non esiste manutenzione ordinaria, la segnaletica è del tutto assente e le buche presenti sembrano sempre di più delle voragini». «Come si può auspicare - rincarano altri pendolari - un’integrazione centro-frazioni, per la cui attuazione è stato anche creato un assessorato alla coesione sociale, se le condizioni della viabilità separano fisicamente le due macroaree?». Eppure si parla da tempo di un finanziamento provinciale di oltre 7 milioni di euro proprio per quest’arteria. «Sono stati effettuati i sondaggi - ha affermato l’assessore provinciale al Bilancio Vito Summa - e si sta valutando un’ipotesi alternativa di percorso. Dopodiché ci sarà la redazione del progetto definitivo e l’appalto dei lavo r i » . Ma cosa succederà nel frattempo? Quali rimedi potranno essere presi? «C'è in programma - ha dichiarato il sindaco Tripladi -, entro l’anno, un intervento di manutenzione straordinaria sui 140.000 - utilizzando i soldi per la nuova sottostazione eolica, che sorgerà adiacente a quella esistente, e prevederà uno smantellamento e risagomatura del manto. Nell’attesa, appena le condizioni climatiche permetteranno, effettueremo il solito intervento annuale per riparare con il bitume buche e dissesti». I pendolari, dopo continui reclami e promesse disattese, tuttavia, non sono più disposti ad «essere presi in giro», come sottolineano concordi. Dalle promesse ora vogliono i fatti.
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16/02/2009 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |