ROCCO SABATO, IL TERZINO CHE SOGNA L'AZZURRO

Dal Comunale di Avigliano al Cibali di Catania
Con questa testimonianza il giovane calciatore aviglianese risponde alle domande fattegli da Mario Lovallo. E’ la testimonianza di un giovane chesi è affermato a livello nazionale senza perdere di vista i

AVIGLIANO - Sin da piccolo sono stato preso dal calcio, non so spiegarmi il perché; ma credo che sia stata una passsione innata, visto che qualsiasi cosa mi capitasse sotto i piedi cercavo di calciarla.Però solo dall'età di 8/9 anni mi sono iscritto alla scuola calcio di Avigliano, società dove diciamo che c'è stato il mio debutto nel piccolo mondo del calcio. Per me è stato un pò faticoso conciliare studio e calcio, soprattutto quando all'età di 16 anni sono andato a giocare a Fiorenzuola D'Adda. A scuola ci andavo più per raggiungere la sufficienza che non per imparare e ora che sono più maturo mi rendo conto di aver fatto degli errori. Sono convinto che il tempo per fare qualsiasi cosa si trova sempre: il segreto è volerlo.Nonostante ciò, mi sono diplomato all' Istituto Tecnico Industriale.Ho esordito nel mondo professionistico in serie C2 grazie al Fiorenzuola Calcio nella stagione calcistica 2001/2002. Far parte del mondo dei professionisti mi ha cambiato in meglio; mi ha dato grande emozione e grandi stimoli per il proseguo degli anni. Mi haresponsabilizzato molto, dal momento che, pur essendo per me una passione che porta guadagno, diventa un lavoro a tutti gli effetti, con diriitti e doveri. Fortunatamente tutti i sacrifici fatti mi hanno permessono sino ad oggi di confrontarmi con alcuni giocatori più forti del mondo (Kaka, Maldini il mio idolo,Totti, Del Piero, Buffon,Ibrahjmovic e via dicendo) ed è stato qualcosa di straordinario perchè da piccolo, o pochi anni prima, li guardavo in tv ed ora mi tocca fermarli in ogni modo visto che sono dei veri campioni. Sembra un sogno ma è realtà e cerchi di calarti nel modo migliore nella parte. Serie A e B sono tutte e due campionati molto belli con difficoltà dettate proprio dai giocatori che ti trovi di fronte. Ho grande considerazione per la serie cadetta e mi sono trovato a mio agio (4 stagioni passate fra Cosenza, Cagliari, Catania e Cesena) ma per me giocare nella massima serie è un grande privilegio, dove poter lavorare con serietà e cercare sempre di migliorare. Calciopoli è stato un brutto colpo per il calcio ma soprattutto per la cultura sportiva ed i veri valori dello sport, dell’onestà e della lealtà. Mi sembra giusto che chi ha sbagliato debba pagare a caro prezzo anche per evitare in futuro altri problemi, anche se negli ultimi due anni le cose mi sembrano migliorate. Il campionato scorso è stato molto bello fino alla fine per la lotta su tutti i fronti (scudetto, retrocessioni ecc.) e direi che l' Inter abbia vinto meritatamente lo scudetto, anche se il gioco della Roma era molto più spettacolare ed esaltante e i frutti sono stati raccolti nella vittoria della coppa Italia. Un ricordo porterò sempre con me ed è legato a una splendida persona che ho potuto apprezzare, Gigi Riva tutt'ora un’icona del calcio italiano e del popolo sardo. Per me incontrarlo e donargli giustamente e meritatamente la maglia storica numero 11 del Cagliari è stata un esperienza stupenda....Il mio futuro ad oggi è legato al Catania calcio e spero di ottenere tante gratificazioni in serie A....Mi piacerebbe molto giocare in un grande club in futuro, cosi magari si realizzerebbe il mio sogno: indossare anche per un minuto… per un secondo... la maglia della nazionale italiana!Coltivare un sogno non costa nulla, quindi la speranza non morirà mai.
23/12/2008 - autore: Mario Lovallo
fonte: IL LABORATORIO AVIGLIANO

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