La ditta: «Il Tribunale ci ha assolto dall'accusa di abusivismo edilizio».
AV I G L I A N O. Palazzo Telesca, atto II. Dopo la denuncia lanciata dalle pagine della Gazzetta il 5 dicembre scorso da Canio Coviello, promittente acquirente di un appartamento e un garage nello stabile di via Giustino Fortunato nella cittadina al piè del Carmine, al centro di controversie tra la Telesca Costruzione e l’Amministrazione comunale per abusivismo edilizio, l’impresa edile riaccende l’atten - zione sul fabbricato divulgando un comunicato stampa in cui afferma che «si è chiusa la vicenda penale che durava ormai da 5 anni». «Lo stabile – si legge in prosieguo - è stato ormai completato a seguito di sanatoria (onerosa) e il Tribunale di Potenza ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, l’impresa Telesca nel procedimento nato dalla prima ordinanza di demolizione riguardante il sottotetto e nelle successive contestazioni per i piani interrati e seminterrati, mettendo la parola fine ad una vicenda giudiziaria che ha profondamente nociuto i rappresentanti dell’impresa, che, tramite azioni civilistiche, chiederanno un risarcimento al comune». Eppure la parola fine alla vicenda pare in realtà ben lungi dall’essere scritta. «Si sta facendo una gran confusione». Ad affermarlo il sindaco di Avigliano Tripaldi, che ci spiega come «il procedimento penale non c’entra nulla con una situazione urbanistica che era e rimane irregolare». «Quando c’è l’accertamento di un abuso – continua Tripaldi – scatta automaticamente la denuncia alla Procura della Repubblica, ma attraverso il pagamento degli oneri si sana il reato penale. Fatto sta che i due piani interrati sono stati costruiti solo per superare lo sbalzo altimetrico tra le due facciate del palazzo, ma rifiniti per divenire garage ed abitazioni, trasgressione che ha fatto partire un’or dinanza di sospensione dei lavori e una di demolizione, provvedimenti esecutivi che annullano la Dia e la cui richiesta di sospensione al Tar da parte della ditta Telesca è stata respinta». «Se fosse tutto sistemato perché è arrivata al comune una richiesta di sanare l’il - legittimo, rendendosi disponibili a cedere gratuitamente dei locali al comune o a realizzare a proprie spese opere di interesse pubblico?». In questa querelle, tuttavia, il vero danno è dei cittadini che avevano già firmato con l’impresa scritture private e dato caparre per locali i cui atti di compravendita non sono stipulabili. Il comune accetterà di accogliere, in consiglio comunale, la proposta dei Telesca di derogare sulla questione dell’al - tezza dell’edificio? Quanto sarebbe pericolosa per il futuro tale eccezione? E la disputa continua.
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25/07/2009 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |