«E' SOLO UN POLVERONE SOLLEVATO DAL CHIACCHIERICCIO ESTIVO»

Reazione stizzita del sindaco di Avigliano

Essere cittadini non vuol dire necessariamente sentirsi parte integrante della comunità a cui si è anagraficamente iscritti. Sono anni che, ciclicamente, gli abitanti delle frazioni di Avigliano che guardano alla Valle di Vitalba, Lagopesole in testa, provano a guadagnare l’autono - mia dal governo politico-amministrativo del centro gianturchiano. Dopo l’ultimo tentativo in cui i castellani e i residenti nelle altre frazioni del comprensorio si videro rifiutata dal Presidente della Regione la richiesta di diventare cittadini di un comune a sé, alcuni abitanti presso le pendici del castello federiciano ci riprovano, con la richiesta, questa volta, di passare al Comune di Filiano. Nulla di ufficiale, un ristretto comitato che ancora si sta formando e una notizia che ha colto gli aviglianesi del centro, ma anche molti castellani, di sorpresa. Lo stesso assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Avigliano, Donato Lacerenza, che abita da sempre a Lagopesole, ci dice di aver appreso la notizia dalla Gazzetta, non essendo a conoscenza di incontri pregressi e di delegazioni di cittadini che si sono fatte avanti con atti formali. «È gia da un po’ che si percepisce un certo malessere, soprattutto per alcuni disservizi che tuttavia non esistono solo nelle frazioni ma anche nel centro –dice Lacerenza. Ma a chi afferma che l’accentramento dei servizi ha portato una distanza con il Palazzo diventata ormai insanabile vorrei ricordare che nel programma di questa legislatura c’è il potenziamento della delegazione comunale decentrata, che stiamo cercando di portare a compimento». Anche il sindaco di Avigliano, Domenico Tripaldi, liquida il polverone sollevato come un chiacchiericcio estivo, dicendoci di non essere a conoscenza di nessun comitato secessionista. La distanza e le migliori condizioni di collegamento tra la frazione della cittadina a piè del Carmine e Filiano sono innegabili, anche in considerazione della strada di Paoladoce, un percorso ad ostacoli, da anni in attesa di lavori di adeguamento. Ma le altre motivazioni portate dal comitato a supporto della propria idea fanno correre tra gli aviglianesi del centro un interrogativo: dove risiede la distanza socio-economico-culturale? Che dialetto si parla a Lagopesole? «Il dialetto di Filiano, certo – dice l’amministratore -, che però è lo stesso dialetto di Avigliano, da cui il centro ha ottenuto l’autonomia nel 1952».
22/08/2009 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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