Avigliano: critiche dall'associazione l'Abete sulla richiesta di sudditanza filianese avanzata da un gruppo di castellani.
«Che ad Avigliano vi fosse una rivalità campanilistica senza eguali in Basilicata è noto e quindi non mi meraviglia più se ogni tanto, specie in prossimità del rinnovo dell’assise comunale, qualche gruppo di cittadini rispolvera sentimenti di “odio” verso il centro, pensando, con il ricatto scissionista, di aprire le porte alle visioni parziali e localistiche della cosa pubblica». Inizia in questo modo la lettera inviata alla Gazzetta da Carmine Ferrara, nella quale il presidente dell’asso - ciazione l’Abete esprime le sue opinioni e le perplessità di molti suoi concittadini sulla presunta volontà degli abitanti del borgo di Lagopesole di diventare cittadini di Filiano. «Questa volta, tuttavia –continua Ferrara-, questo fantomatico comitato non si batte per l’ autonomia, cosa che sarebbe stata ben più apprezzabile, ma rivendica una sudditanza filianese che non ci si aspetterebbe dal fiero e orgoglioso popolo di Lagopesole» . «Se davvero il comitato fosse portavoce del pensiero ricorrente nella frazione – conclude - sarei disposto, come molti altri aviglianesi, a dare il mio contributo personale per consentire la realizzazione del proposito, ma se, come si percepisce dalle circostanze edotte e dai numeri rivendicati, tale richiesta fosse solo la naturale conseguenza della persistenza nell’area nord occidentale dell’anticiclone africano, queste persone dovrebbero chiedere scusa al popolo aviglianese in generale e agli stessi castellani in particolare, perché, alimentati da stati d’animo personali o, peggio ancora, da interessi di parte, hanno espresso delle considerazioni destabilizzanti e lesive della dignità dell’intera comunità». Che la volontà di ripudiare la cittadinanza aviglianese non sia plebiscitaria lo si respira tra le vie e lo si sente nei discorsi dei castellani, che da giorni, riuniti in capannelli, non fanno altro che parlare animatamente della proposta. «Noi siamo e ci sentiamo aviglianesi». Sono in tanti a ribadirlo e a rimarcarlo «a nome della quasi totalità degli abitanti di Lagopesole, escluso l’esiguo gruppetto che ha formato un comitato di cui nessuno conosce gli aderenti» è l’assessore Donato Lacerenza, che afferma che «la cultura, la tradizione e l’affinità dell’intero territorio aviglianese non può essere cancellata da incomprensibili spinte seccessionistiche. Cosa guadagneremmo? Lasceremmo un territorio di storia e prestigio per una realtà estremamente più piccola, un territorio che attraverso il piano metropolitano diventerà nel prossimo futuro sempre più affine al capoluogo. Ma non ha senso neppure parlarne. Discuteremmo di una cosa che non troverà mai il beneplacito dei castellani».
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26/08/2009 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |