Palazzo Telesca, nuovo capitolo ora lo si vuole trasformare in un contenitore culturale
La vicenda del Palazzo Telesca è vista da troppe parti come un "semplice" abuso, ma io credo si debba parlare di vera propria speculazione edilizia. Ad affermarlo è Canio Coviello promittente acquirente di un appartamento e un garage nello stabile di via Giustino Fortunato ad Avigliano, al centro delle controversie per abusivismo edilizio. Il valore commerciale dei tre piani irregolari - continua Coviello - è di circa 3 milioni di euro e più del 45% dell'intero fabbricato è abusivo.L'edificio prevedeva 4 piani fuori terra, un piano interrato ad adibire a garage e due livelli di volumi tecnici totalmente interrati. Nel dicembre 2004, a seguito di segnalazioni, un sopralluogo dei tecnici del comune, accertando sostanziali modifiche non autorizzate, emetteva, nello stesso giorno e con protocolli successivi, dato che il Coviello tiene a sottolineare, due ordinanze di demolizione.La n. 3318 annoverava piccole difformità dello stabile, sanate dietro pagamento degli oneri che hanno estinto il reato penale, mentre l'ordinanza n. 3317 parlava di piani abusivi. Il provvedimento più importante è stato volutamente ignorato - dice Coviello - con il comune che ha inspiegabilmente rilasciato un permesso a costruire in sanatoria per le minime variazioni, dimenticando l'esistenza della 3317. Nonostante l'autorizzazione, i lavori sono rimasti fermi per due anni e sono ripresi, in base ad una semplice Dia, nel 2008, ma sospesi il 16 gennaio di quest'anno a seguito di una nuova ordinanza emessa dal comune; il 9 febbraio il responsabile dell'ufficio tecnico ha disposto l'annullamento della dia, dichiarando che all'epoca la pratica era stata visionata con l'attenzione voluta. Il 17 febbraio viene emessa una definitiva ingiunzione di demolizione, con l'ordinanza n. 3702. Per questi ultimi provvedimenti esecutivi il costruttore ha chiesto la sospensione al Tar, che l'ha rigettata. L'asserzione dei tecnici comunali di non aver guardato con attenzione il procedimento - dichiara Coviello - è quantomeno singolare, trattandosi di una dia che di per sè non poteva sanare nulla, ma con la quale si è tentato di sanare più di 5000 mc di edificio abusivo.Il cittadino, ritenendosi parte lesa, ha aperto un contenzioso giudiziario con il costruttore, ma vuole denunciare altresì la difficoltà di accesso ad atti cui ritiene di avere diritto di visione e copia essendo parte in causa. La prima richiesta - dice Coviello - è del 26 settembre 2008, ma solo dopo delle note inviate al Prefetto, che è intervenuto presso il Comune per conoscere le motivazioni dei dinieghi, ho ricevuto alcune delle carte richieste, mentre per altre sto ancora aspettando. Ho interessato anche i consiglieri di opposizione, che a dicembre 2008 hanno fatto al sindaco un'interrogazione scritta che non ha avuto seguito, cosa che evidenzia come questi illeciti avvengono anche perchè non c'è un'opposizione che si faccia valere. L'unico supporto l'ho ricevuto in una fattiva collaborazione di Unità Popolare, che non è neppure presente con un suo rappresentante nel consiglio e che mi ha messo a disposizione l'esperienza tecnica e amministrativa di un suo rappresentante. Prorpio questo movimento di sinistra chiederà nei prossimi giorni ufficialmente al sindaco, in ottemperanza a quanto sancito nella Legge 47/1985, art 31 comma 3, di acquisire il diritto e gratuitamente al patrimonio del comune i piani abusivi di detto fabbricato, affinchè vengano destinati ad attività socio-culturali della collettività
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11/08/2009 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |