AUTONOMIA DEGLI ENTI LOCALI E IL CASO DELLA CITTA' DI AVIGLIANO

L'intervento del vicepresidente del circolo Nuova Italia

AVIGLIANO - Con la riforma degli Enti Locali, questi ultimi hanno assunto progressivamente sembianze e, soprattutto, dinamiche aziendali e gli amministratori pubblici si sono tramutati in freddi contabili o grigi notai. Sindaci, assessori e consiglieri hanno cominciato a parlare, con naturalezza, di bilanci, avanzi d’amministrazione ed extradebiti, dimenticando termini, forse logori, quali: comunità, solidarietà e sviluppo. Il concetto di virtuosità amministrativa si è ridotto ad un semplice tener i conti a posto. E' fondamentale che un amministratore riacquisti il primato delle scelte, tese a promuovere lo sviluppo civile ed economico di una comunità ed in grado d’ipotizzare validi sostegni per le fasce sociali disagiate. E' poca cosa avere un avanzo d’amministrazione di 600.000 euro, e non utilizzarlo, almeno in parte, per finanziare iniziative miranti a fornire un aiuto concreto alle famiglie indigenti. Questo era lo spirito che aveva animato la nostra iniziativa, risalente ad alcuni mesi addietro. Tale proposta, concretizzatosi con la presentazione di un deliberato, consisteva nell'individuare un paniere di prodotti di largo consumo cui applicare uno sconto considerevole: i commercianti aderenti avrebbero ricevuto, come contropartita, esoneri parziali o totali dell'ICI o TARSU operati dell'Amministrazione comunale. La cronaca di queste settimane ha evidenziato la validità della nostra proposta: le città di Matera e Potenza, ma anche piccoli centri come Oppido Lucano, previa accordi con le associazioni di categoria o, direttamente, con gli esercenti, hanno messo in atto tale iniziativa variamente modulata. Mentre Avigliano è rimasta al palo. Contrariamente, si è assistito ad un uso maldestro delle risorse finanziarie e, in particolare, allo sperpero di denaro pubblico come l’esempio fornito dalla provincia di Potenza che, a causa del rinvio di un convegno, di solo 2 giorni rispetto alla data stabilita, ha ordinato la ristampa ex novo dei manifesti già affissi sui muri della nostra città e degli inviti distribuiti in giro per gli esercizi commerciali. La vera ragione è stata ben altra: si è proceduto alla ripubblicazione delle locandine e volantini in quanto non recanti, in calce, il nome del politico locale di turno, distrattamente dimenticato di invitarlo. Altro caso di spreco è fornito direttamente dall'Amministrazione comunale: in questi giorni di feste, il sistema di riscaldamento, la cui bolletta pesa sul bilancio locale, dell'istituto comprensivo Carducci-Morlino rimane ingiustificatamente in funzione, anche se le aule sono vuote. E' lecito chiedersi, con ironia, se la nostra comunità è immune al virus della recessione, alla perdita di lavoro ed il conseguente spettro della povertà. Credo di no: il 2009 è alle porte e numerose famiglie iniziano ad avvertire le difficoltà e le ristrettezze derivanti dalla crisi economica. Basta un dato: 150 aviglianesi lavorano presso gli stabilimenti della SATA o dell'indotto, e la multinazionale torinese ha già annunciato un cospicuo pacchetto-settimane di CIGo per il prossimo anno. Tutto questo si concretizzerà in un numero minore d’ore lavorate e, soprattutto, in retribuzioni più leggere. Il problema della 4° settimana si tramuterà, pertanto, in vera emergenza sociale. Alla luce di tali considerazioni, è opportuno che, bandite le chiacchiere, più indicate per i circoli letterari, nel mese di gennaio, l'Amministrazione comunale e la minoranza aprano un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per individuare strumenti a favore delle famiglie e di sostegno al reddito, prima che la situazione degeneri, mettendo a rischio in tal modo la stessa coesione sociale, tema molto gradito all’assessore al ramo. Intanto, le forze politiche di centro-sinistra, costituenti il gruppo di maggioranza del governo cittadino, hanno inviato agli organi d'informazione un comunicato in cui si traccia lo stato d’attuazione del programma politico-amministrativo 2005-10 e s’indicano le priorità da realizzare, durante l’ultimo stralcio della legislatura. Si tratta di un’enumerazione, lunga e corposa, d’infrastrutture e servizi, di cui necessita la nostra comunità. Rammarica solo che tali opere dovevano vedere la luce 5 anni fa. Spero che tale documento non si muti in un mero libro dei desideri e buoni propositi, realizzando quell'adagio, secondo il quale, il sentiero per l'inferno è lastricato da buone intenzioni.
30/12/2008 - autore: anonimo
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

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