EPIDEMIA DI LARINGITE TRA I BAMBINI.L'H1N1 HA GIOCATO D'ANTICIPO?

A fine settembre un picco di infettati. La pediatra D'Addezio analizza un fenomeno che fa discutere.

«E se l’avessimo già presa?». Con il dilagare della psicosi sui possibili rischi della temuta influenza A/H1N1, c’è chi si pone, foss’anche per allontanare la paura, l’interrogativo. A fine settembre, infatti, Avigliano è stata colta da un’epidemia di “laringiti” che ha coinvolto decine e decine di bambini (che hanno contagiato molti adulti), con infiammazioni alle vie respiratorie accompagnate da febbre oltre i 38°, tosse forte e stizzosa, ma anche vomito e diarrea e in alcuni casi broncospami. Le classi, in quel periodo, erano ad un terzo di bambini assenti, medesima percentuale che si registra in questi giorni, con la virosi H1N1 considerata in aumento. «D’inverno – afferma Maristella D’Addezio, la pediatra convenzionata che opera ad Avigliano – ci sono tante epidemie virali e quella che attualmente sta contagiando si pensa sia l’H1N1. Tra fine settembre e inizio ottobre c’è stata una diffusissima epidemia con predominanza di laringiti: visitavo non meno di 40 bambini al giorno tutti con la medesima sintomatologia e non nego di aver pensato all’influenza suina, ma non ho elementi per affermarlo con certezza, ma neppure per rinnegare l’ipotesi, nonostante la forma attuale, che è nel trend ascendente, abbia delle piccole differenze, con una maggiore prevalenza di tosse e forte mal di testa». La nuova influenza potrebbe allora davvero aver iniziato il suo tour aviglianese da tempo e tanti potrebbero essere già immuni? «Mia figlia – racconta una mamma all’uscita della scuola Silvio Spaventa Filippi – il mese scorso ha iniziato con vomito, diarrea e febbre a 40, poi è andata in laringospasmo. Aveva una tosse stizzosa e lamentava dolori al petto e alla testa e dopo qualche giorno è subentrato il broncospamo. A cascata, a casa, siamo finiti tutti a letto. Sto cercando di illudermi che ormai abbiamo già preso questa influenza sulla quale c’è tanto allarmismo, avendo avuto, per di più, la fortuna di non aver pensato, in quel momento, all’H1N1, altrimenti, soprattutto la forma di mia figlia l’avrei vissuta con più angoscia e non escludo che, in alcuni momenti del decorso della malattia, l’avrei portata al pronto soccorso. Lei rientrerebbe nei soggetti per i quali è raccomandato il vaccino, perché allergica e quindi predisposta a bronchiti asmatiformi. Non credo, però, che lo farò. Si è detto di tutto sui rischi del focetria (ndr. il vaccino della Novartis in distribuzione in Italia)». Tante storie simili in racconti dai quali emerge prepotente la voglia di credere che quest’influenza sia alle spalle, mentre altri genitori ascoltano cercando di cogliere nei racconti la sovrapponibilità di sintomi con quella che tutti hanno sempre ritenuto la “banale” influenza stagionale. «C’è tanta disinformazione - dice la D’Addezio- perché questa influenza è ad alto indice di contagiosità non avendo l’organismo memoria immunitaria rispetto alle sue caratteristiche antigeniche, ma è a bassissima virulenza. Nessun bambino che ho visitato ha avuto particolari problemi, nessuno è stato ricoverato e davvero pochi hanno avuto complicanze per le quali si è reso necessario l’utilizzo dell’antibiotico». Perché, se i medici sono concordi a ritenere la suina non pericolosa, arrivano allora notizie di persone sane morte e di possibili ricombinazioni del virus, ad esempio con l’aviaria, che porterebbe, come ha affermato il vicemistro della salute Fazio, la mortalità al 40%? «Qualunque forma virale – afferma la pediatra –, non solo l’H1N1, può dare complicanze anche in soggetti in buona salute, ma su 28 morti (un numero percentuale altamente al di sotto di quello dell’influenza stagionale) 2-3 decessi di persone esenti da malattie croniche rientrano nella casistica. La vera paura è che il virus possa mutare e ricombinarsi perché gli agenti infettivi trovano sempre le strategie per colpire meglio e, teoricamente, in natura tutto può succedere, ma anche non succedere, come negli anni non è avvenuto. Per questa pandemia, il cui vaccino per contrastarla non sta avendo molta adesione per le perplessità che circolano per la poca sperimentazione, come per tutte le virosi, la cosa importante è farsi trovare con le difese immunitarie in uno stato ottimale ed utili possono essere gli immunostimolanti. Per il resto l’invito è di affrontare quest’influenza con assoluta tranquillità».
08/11/2009 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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