«I MATERIALI CHE UTILIZZIAMO PER LAVORARE SCAMBIATI COME RIFIUTI ABBANDONATI»

Il racconto del proprietario del terreno.

«Hanno scambiato per una discarica il terreno che noi utilizziamo per lavorare e confuso i materiali che adoperiamo per la produzione di celle frigorifere in rifiuti abbandonati». Il proprietario del terreno posto nel corso nel 2008 sotto sequestro perché ritenuto sede di scorie pericolose e sul quale in questi giorni sono stati fatti rilievi dalle forze di polizia ad ordinamento civile specializzate nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico e nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale ed agroalimentare e dai vigili del fuoco, spiega la sua versione dei fatti e parla del sequestro del suo terreno come derivante da un grosso equivoco, affermando di non sapere nulla dei rilievi fatti in questi giorni, circostanza confermata anche dall’avvocato Gaetano Basile che segue la causa. «Abbiamo chiesto il dissequestro – continua – e spero che la vicenda si concluda presto». E di questo materiale pericoloso interrato in zone non meglio specificate dell’area, di cui alcuni hanno parlato? Dello strano via vai? «Sono 7 anni che vivo in questa zona – ci dice Carmine Ferrara, presidente dell’Abete – e che frequento giornalmente l’area, data la presenza della pista ciclabile, della pista fitness e il tentativo della mia e delle altre associazioni di valorizzarla, come la recente messa a dimora di oltre 400 piante di lauroceraso da parte dei bambini delle scuole elementari, ma non ho mai visto movimenti strani di macchine o camion. Comunque aspettiamo con fiducia il risultato dei rilievi».
17/12/2009 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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