In Basilicata la prima condanna per l'azienda del più grande operatore elettrico che potrebbe scatenare un effetto domino nel resto d'Italia
E' arrivata la prima condanna di un giudice in Italia per l'"Enel Energia nel mercato libero", azienda del più grande operatore elettrico, per «contratto truffa e firma falsa». A darne notizia l'avvocato aviglianese Domenico Salvatore che, su mandato di un consumatore sempre della cittadina gianturchiana, ha citato in giudizio l'azienda. Il giudice di pace di Avigliano ha condannato l'Enel Energia «al risarcimento per il danno subito da un consumatore per lesione di diritti costituzionalmente e comunitariamente protetti, per indebita intromissione nella sfera privata e per lesione del diritto all'autodeterminazione nella scelta dei beni e dei servizi di uso». Tutto nasce dalla ricezione, da parte di un cittadino di Avigliano, di una fattura emessa dal gestore elettrico per la fornitura di energia recante un'intestazione societaria leggermente diversa da quella delle precedenti fatture. Insospettito dell'accaduto l'uomo ha contattato il servizio clienti della società apprendendo di aver sottoscritto un contratto, di cui lui in realtà non sapeva nulla. A quel punto il cittadino ha chiesto una copia del contratto in questione e, quando l'ha ricevuto, ha verificato che la firma era palesemente apocrifa. Nonostante la pronta contestazione, la società, incurante di quanto denunciato, ha continuato ad inviare regolarmente le fatture, minacciando il distacco dell'elettricità in caso di mancato pagamento. Che fare? Il cliente decide allora di rivolgersi ad un legale, citando in Giudizio la società Enel Energia S.p.A. affinché si accertasse la falsità della firma sul contratto esibito da parte del gestore e conseguentemente si condannasse la società al ristoro dei danni. «L'importante sentenza emessa dal Giudice di Pace di Avigliano - afferma l'avvocato Salvatore -, la prima che si conosca, riguarda un fenomeno che negli ultimi anni è aumentato in modo vertiginoso a seguito della liberalizzazione dei servizi pubblici e che oggi riguarda tutti i fornitori di servizi come energia elettrica, gas, servizi di telefonia ed altro. Tali comportamenti assunti dalle società negli ultimi anni costituiscono una vera intromissione e lesione dei diritti costituzionalmente e comunitariamente protetti». «L'accertamento della condotta illecita posta in essere dal gestore elettrico - conclude il legale - e la conseguente condanna al ristoro dei danni rappresenta un monito per tutte le società fornitrici di pubblici servizi ed un incoraggiamento per gli utenti vittime di condotte lesive della sfera privata di ciascun individuo a non tollerare tali avvenimenti, bensì a denunciare tali condotte con ogni conseguenza diretta». |
16/04/2011 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
rocco da tolve | 18/04/2011 - 15:11 |
e facciamoliela pagare ai burattinai della nostra vita. spero paghino l'impossibile tanto da farli fallire in extremis vostro affectionados rocco |
carla da matera | 18/04/2011 - 15:16 |
e siamo arrivati alla frutta. ricordo un blackout di qualke anno fa in tutta la basilicata e vi ricordo che esistono ancora persone che percepiscono il benefico economico del disservizio senza aver fatto nessuna denuncia: come fanno non lo so!! io ho chiesto ma come al solito la politica ha sempre ragione. evaff................... |
virginia da pietrapertosa | 18/04/2011 - 15:19 |
BERLUSCONI DACCI LA LUCE A RUP' IETT U' SANG: diventerà tua ( se non lo è già ) ENEL ENERGIA? VERGOGNA ps: scusate ma quando ci vuole ci vuole.... |
cettola qualunque da fatt' i c.... toi' | 18/04/2011 - 15:23 |
ITALIANI E ITALIANE LA LUCE E' LU PILU QUINDI CHIU' LUCE P' TUTTI............. e chi non ha soldi? SO C...I RII SOI |
sveva da roma | 18/04/2011 - 15:25 |
grande cettola ma "lu pilu" è solo per i maschi: IGNORANTE................... sveva continua |
amilcare da trieste | 18/04/2011 - 15:29 |
sandra guglielmi ti vogliamo PAPESSA: sei grande |
Anna R.G.Rivelli da Potenza | 18/04/2011 - 15:54 |
Mi è accaduta la stessa cosa; dopo avermi contattata ed aver spacciato la propria offerta come un'offerta della compagnia di cui ero già cliente, mi hanno invitata a "sottoscrivere" telefonicamente l'accettazione di un ipotetico contratto che -mi hanno assicurato - mi sarebbe stato inviato e che solo se fosse stato rimandato indietro firmato avrebbe dato corso all'offerta. Il contratto è arrivato, ma io,compreso l'inganno, non non l'ho sottoscritto né inviato. Il cambio, però, è stato fatto lo stesso e io l'ho saputo solo quando ho ricevuto una bolletta di € 351. Ho contattato la compagnia e mi sono risentita dichiarando l'intenzione di non pagare la bolletta; poi ho avviato le pratiche per ritornare alla compagnia precedente dalla quale in realtà non sapevo di essermi distaccata. Poi mi sono giunti due avvisi con minaccia di distacco della fornitura e così mi sono vista costretta a pagare. Cosa posso fare adesso per rivalermi? |