Nel 2008 rispolveratoil progetto di screening denominato "Frusci". Arrivato il V.I.A della Regione
La Basilicata e l oro nero del suo sottosuolo sono sempre più al centro delle attenzioni del Governo, che, sulla scia degli «eventi drammatici che stanno interessando i Paesi del Nord Africa», sta tentando di valorizzare le risorse energetiche per ottimizzare gli approvvigionamenti del Paese, anche attraverso l incremento dell attività estrattiva in Val D Agri. Ma l area a sud-ovest della regione, che oggi fornisce oltre l 80% della produzione nazionale di greggio, coprendo circa il 6% del fabbisogno energetico nazionale, non è l unica zona della Basilicata a custodire tra le sue viscere il petrolio. I primi sondaggi lucani furono fatti da Enrico Mattei negli anni 50, alla fine dei quali si ebbe la conferma della vastità e l importanza dei giacimenti metaniferi e petroliferi nella Valle del Basento, mentre verso la fine degli anni 70, l interesse per i prodotti petroliferi del sottosuolo lucano si spostò verso l interno, sulla dorsale appenninica a nord del capoluogo di regione, progetto di screening rispolverato nel 2008. A febbraio di quest anno, con determina pubblicata sul Bollettino Regionale n.7 del 16 marzo, il Dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità della Regione Basilicata ha espresso «parere favorevole, con prescrizioni, all esclusione della procedura di v.i.a (valutazione d impatto ambientale) relativamente all istanza di permesso di ricerca idrocarburi "Frusci"». |
26/05/2011 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |