Avigliano Il Popolo della Libertà lancia strali in vista delle amministrative
“Nervi Ribelli” nel centrosinistra aviglianese, pessimo remake del film “Cuori Ribelli”, dove la corsa con i carri per un nuovo suolo da coltivare, diventa un’assurda corsa alle postazioni per coltivare ambizioni personali, filiere elettorali a danno dei cittadini e della comunità. Di questo a rallegrarsene sono le tipografie e i servizi di affissione impegnati in questi giorni, a stampare e tappezzare i muri di Avigliano con manifesti, tutti del centrosinistra e come loro uso, di tutti contro tutti. Un susseguirsi di comunicati stampa che si smentiscono a vicenda, dichiarazioni che correggono altre dichiarazioni. Insomma, avversarsi per la conquista del potere, ma allo stesso tempo compagni nella gestione del potere e complici nella cattiva amministrazione e nell’opera di demolizione di quella che era una comunità fiorente, unita e avanzata socialmente. Agli occhi del comune cittadino, desideroso solo di aver un paese decoroso, servizi comunali degni di questo nome, ben amministrato può sembrare un caso clinico di schizofrenia politica, malattia non censita nei dizionari medici ma presente ovunque la sinistra amministra. Tre manifesti, uno del Pd, uno dei compagni SeL e uno del consigliere regionale Donato Salvatore del Psi, ossia coloro che nella consiliatura in scadenza hanno il Pd il sindaco e tre assessori, il Psi ne ha due, e la Sel che ha un esponente uno e trino: assessore, consigliere provinciale e sindacalista. Tre manifesti che dicono ovviamente tutto ed il contrario di tutto. Se qualche cittadino li legge e ha timore che non riesca a capire cosa succeda, non si preoccupi perchè è il solito vaudeville sinistrorso, con comparse e colpi di scena per poi riunirsi dietro le quinte, accordandosi alle vostre spalle. Il Pd pretende le primarie per il suo candidato unico Vito Summa, già assessore provinciale al bilancio, unici risultati conseguiti la mancata realizzazione della strada di Serra Ventaruli e una strada – quella per San Nicola- franata appena dopo la fine dei lavori. I compagni della SeL e dei Comunisti Italiani invece, succubi del Pd per mantenere un “posto al Sole”, iniziano la telenovela delle accuse ai diretti concorrenti elettorali e di “postazioni assessorili”, IdV, Partito Socialista e UdC, diventano paladini della Politica contro l’atteggiamento irresponsabile degli altri minori. Cosa non si fa per una poltroncina di assessore...I Socialisti rivendicano il Sindaco e mettono in campo addirittura il loro Leader Maximo, che, mentre afferma di voler parlare di politica e mettere a disposizione la sua esperienza per la coalizione, indice una pubblica assemblea, a metà tra l’adunata ed il talk show con unico partecipante: Donato Salvatore. Peccato che si ricordi solo adesso di voler dialogare con gli aviglianesi e di tenere a cuore le sorti della comunità, mentre per sette anni era irrintracciabile, di aviglianese aveva solo la residenza, ma era preso dai gravosi impegni regionali di assessore e consigliere, ossia artefice della peggiore amministrazione che la Basilicata ricordi, che ha fatto rimpiangere persino la peggiore Democrazia Cristiana. Oggi sembra che cambiando l’uomo tutto possa essere risolto. Che sia solo una questione di nome. Ma il problema è ben più profondo, riguarda la mentalità che questi politicanti sono portatori.Il loro modo di operare è ben conosciuto, si è potuto verificare in questi anni. La strategia di buttare a mare Tripaldi per proporre il nuovo messia è vecchia e gli aviglianesi non sono stupidi. Lancio un appello ai miei concittadini, valutate quello che hanno fatto in regione, provincia e comune, ossia nulla e votate per il cambiamento, aiutateci ad interrompere questo poco edificante spettacolo e mandiamoli a casa tutti.
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26/01/2010 - autore: Gianni Rosa |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |