L'esempio dello statista in immagini per raggiungere i giovani. Presentato ai ragazzi il libello "L'uomo che divenne un monumento"
AVIGLIANO – Emanuele Gianturco suscita riflessioni. Sempre. Agli adulti, che lo hanno ammirato come giurista e politico, è giunto attraverso i libri: opere scritte dalla sua stessa penna oppure da autori che parlano di lui. Ai ragazzi, invece, questa volta “l'aviglianese illustre” è stato fatto conoscere a fumetti: grazie alle illustrazioni di Giulio Giordano e al racconto di Lello Colangelo, uniti nel libello “L'uomo che divenne un monumento”.Oggi come ieri, una comunità si è riunita intorno al suo “paladino” per ragionare sui valori universali, sugli insegnamenti e i buoni esempi che giungono dal passato. Dalla storia. Ha riflettuto sulla legalità, sul valore delle regole. Il giornalista Lello Colangelo, ideatore della collana a fumetti “Le letture di Ypsilon”, ha insistito molto su questo punto. E a sentire gli interventi degli ospiti chiamati ieri sera alla presentazione del fumetto dedicato a Gianturco, sembra che ci sia tanto bisogno di “recuperare regole e valori in una società bombardata dai modelli che alimentano consumismo e abituano i giovani ai soldi e al successo”. Nel piccolo si prova la carta di Gianturco a fumetti, dunque, per ricordare che gli esempi da seguire non sono quelli che giungono da “Amici” o “Uomini e Donne”.Sembra retorica, ma non lo è se si crede nello scenario dei giovani di oggi prospettato da uno che di ragazzi se ne intende, come il dirigente scolastico Giuseppe Coviello. Il preside del comprensivo Claps di Lagopesole, nel celebrare Gianturco come esempio per tutti, ha detto che bisogna fare più di un tentativo per invertire la rotta di una società che sta prendendo una china pericolosa: “Se la scuola fatica ad educare, se la famiglia da sola non ce la fa, ben venga un libro che affronta i problemi di oggi attraverso il 'pretesto' di Gianturco e propone anche soluzioni”.“L'uomo che divenne un monumento” è più di un fumetto, dunque. La storia di un uomo che si è fatto da solo a studiare sotto la luce di un lampione, oltre un secolo fa, è più di un espediente didattico. Il fumetto che parla di Gianturco, nato dalla collaborazione dell'associazione Amici di Ypsilon con la Società operai di Mutuo soccorso, è piaciuto ai grandi e piacerà ai ragazzi. Ne sono testimonianza due giovani, Mario e Carmelo, che ieri sera nella scuola dedicata a Silvio Spaventa Filippi, il fondatore del Corriere dei piccoli (“aviglianese illustre, fondatore del Corriere dei piccoli, già dimenticato dal suo stesso giornale”), hanno raccontato la loro esperienza come protagonisti del fumetto. Sono due dei cinque ragazzi che nel racconto per immagini diventano amici di Emanuele Gianturco e si fanno accompagnare dal loro nuovo amico, sceso nella finzione dal monumento della piazza, in un viaggio che li porterà a ritroso nella vita del giurista, politico e musicista aviglianese. “Un percorso che – ha detto il fumettista – abbiamo cercato di valorizzare anche attraverso il testo, non caricando di colori le vignette”.Quella del fumetto ad Avigliano è un pallino dell'associazione “Amici di Ypsilon”, già promotrice della scuola del Fumetto, che “da quest'anno – ha ricordato l'assessore provinciale alla Programmazione, Vito Summa – ha trovato uno spazio concreto all'interno della programmazione dell'Ente, attraverso corsi di formazione finalizzati a sostenere giovani fumettisti”.
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25/03/2009 - autore: Gianni Sileo |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |