GEMELLAGGIO DI ORATORI

Il gruppo di Avigliano ospita quello di Vimodrone: esperienze a confronto. Guidano don Salvatore e don Davide: "Alternativa allo sbando e alla società vuota"

AVIGLIANO – Due oratori s’incontrano. Una cinquantina tra ragazzi, sacerdoti ed educatori fondono le loro esperienze, confondono testimonianze e raccontano pregi e difetti delle loro comunità. Vivono di giochi e divertimento per quasi tutta la giornata, poi la preghiera, quindi il confronto per dirsi le cose dei giovani, raccontarsi il loro mondo, a tratti difficile, infine la serata e la pizza per cena.Da una parte il gruppo di Avigliano, dall’altro quello di Vimodrone, cittadina alle porte di Milano dove i ragazzi non sono un “problema” ma una ricchezza da accrescere. E si capisce subito come sono, lo si intuisce dall’allegria contagiosa che esprimono con i loro nuovi amici aviglianesi, già pazzi di loro, a spasso tra i vicoli e in piazza Gianturco. Da un lato don Salvatore Dattero, sacerdote che ha preso a cuore l’esperienza dell’oratorio di San Giovanni, dall’altro don Davide, che con i suoi circa quarant’anni e la t-shirt arancione si camuffa tra i suoi ragazzi del nord, dove questa volta lo spirito leghista e secessionista tornato di gran moda nel dibattito politico non può metterci il naso. Qua proprio no.Li unisce un gemellaggio. Don Salvatore lo definisce così e annuncia che i ragazzi di Avigliano presto saranno a Vimodrone, a ricambiare l’entusiasmo che hanno portato una trentina di loro coetanei, ospiti delle famiglie del centro lucano.Il perché di questo incontro tra due realtà parrocchiali che da martedì ad oggi sono state insieme a condividere due cammini di fede e di crescita lo si deve principalmente a Ennio Brescia, attivista cattolico operativo prima a Milano e da qualche anno ad Avigliano: è lui il principale artefice del gemellaggio tra due realtà così lontane. “Abbiamo voluto questo incontro – spiega don Salvatore, parroco di Avigliano – per dire ai ragazzi che esiste un’alternativa allo sbando e alla società vuota, che si può vivere davvero una vita gioiosa avendo fede e scacciando i pregiudizi di cui spesso i giovani soffrono quando fanno un’esperienza di fede e di testimonianza. Chissà che questo non sia una spinta per l’ulteriore crescita dell’oratorio di Avigliano”.Se lo augura anche don Davide, giovane sacerdote e guida carismatica dei ragazzi di Vimodrone: “Non è difficile strappare i ragazzi alla noia, alla play e a internet. È più facile di quello che si pensa: a volte può bastare tenere aperto un oratorio tutti i giorni, dalla mattina alla sera. Anche Avigliano lo può fare”.
07/08/2009 - autore: Gianni Sileo
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

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