Avigliano,Lunedi' dibattito dell'Azione Cattolica su " Liberi di vivere"
Un sì alla vita, un sì alla medicina palliativa, un sì all’assistenza. Un secco No all’eutanasia, all’accanimento terapeutico, all’abbandono. Questa la sintesi dell’incontro "Liberi per vivere", organizzato dall’Azione Cattolica di Avigliano nella sala del Consiglio Comunale. Conclusione di un percorso formativo svolto dagli adulti ha spiegato Vitina Ferrara presidente A.C. , pubblico perché “ Noi cattolici vogliamo confrontarci, specie con chi ha visioni e filosofie di Vita differenti. Il dialogo aiuta a crescere e la conoscenza aiuta a decidere” sottolinea Carmelina Salvatore, responsabile Adulti della A.C. Al tavolo dei relatori Don Giovanni Fusco docente di diritto canonico del Seminario; Rocco Gentile segretario del centro Bioetica Lucano e Don Mimmo Lorusso, assistente parrocchiale dell’Azione Cattolica. Don Fusco ha tracciato profilo giuridico, partendo dal caso Brown, prima fecondazione artificiale, alla legge 40/2004 all’attuale far west legislativo sul “Termine della vita”, come il recente caso Englaro ha messo in evidenza. Per Don Fusco è necessaria una legislazione precisa sul fine vita, comunque ammonendo: “ Fermo le libertà individuali, Deve essere il diritto ha stabile i limiti del possibile e del lecito. Come cattolici, certamente partiamo dai dati scientifici, ossia che l’elettroencefalogramma piatto è segnale di trapasso, ma siamo convinti che ha rilevanza anche il sentimento, la relazione affettiva, l’amore. Questo vale anche per i giuristi.” Secco no alla decisione arbitraria e liberistica di porre fine alla propria vita. Il prof Gentile ha svolto un excursus storico filosofico sui temi etici della difesa della vita. Partendo dall’attualità del giuramento di Ippocrate “Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.”. Scritto nel V secolo A.C, quasi profezia delle tematiche bioetiche attuali, dall’accanimento terapeutico all’aborto, per finire all’Eutanasia. Il prof Gentile sostiene “che bisogna partire sicuramente dei fatti scientifici: senza la competenza, la conoscenza anche dello sviluppo delle tecniche mediche si finirebbe nelle discussioni dei tuttologi, da talk show, un grande “fratello” di slogan e banalità. Quindi contrarietà “tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l'aborto, l'eutanasia e lo stesso suicidio volontario ( Gaudium et Spes 1964) ” e favorevole a evitare l’accanimento terapeutico ma senza rinunciare all’obbligo morale di curarsi e farsi curare, compresa la somministrazione di acqua e cibo per vie artificiali.Ha concluso l’incontro Don Mimmo Lorusso che lancia un monito: "Anche noi non dobbiamo lasciarci ingannare da una società che utilizza facilmente la parola e attraverso la comunicazione fa passare espressioni come eutanasia – morire con dignità – libertà di morire – volontà di determinare il momento della propria morte e insieme la rivendicazione del diritto che essa sia procurato dall’intervento di altri sia pure per pietà.”. Al convegno anche Palmiro Sacco, neo presidente del Consiglio Provinciale, che fresco di insediamento era alla prima presenza pubblica dopo il giuramento svoltosi in giornata.
|
08/07/2009 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |