DONATO SALVATORE PRONTO A CORRERE PER LA CARICA DI SINDACO.

Ad Avigliano non dico di no

“Per l’amore che porto verso Avigliano sono pronto a dare la Disponibilità di guidare l’amministrazione . Pronto a restituire ad Avigliano quanto ho ricevuto in termini di consenso e di affetto. Pronto ad favorire ed accompagnare la nascita di una stagione di rinnovamento e di rilancio di Avigliano e delle sue ragioni di comunità forte e libera.” Donato Salvatore,consigliere regionale del Partito Socialista,butta giù la maschera e prepara la corsa al comune di Avigliano. A metà tra un richiamo irresistibile ed un quadro politico in forte mutazione,l’ex assessore regionale fa anche il punto sulle prossime scadenze elettorali e sul panorama regionale,analizzando l’azione del presidente De Filippo a qualche mese dal termine della legislatura. Presidente Salvatore, tra meno di un anno andremo al rinnovo del Consiglio regionale. Lei è stato in questa legislatura Assessore alle attività produttive poi presidente del Gruppo Socialista. Secondo quali sono stati il punto di forza e la debolezza del Governo De Filippo? Questa e’ stata una legislatura confusa , nervosa , fortemente segnata dalla profonda crisi del sistema produttivo, e dalle turbolenze del sistema politico regionale . La geografia dei partiti tradizionali sottoposta a profonde trasformazioni : la nascita del PD , la crisi di partiti importanti e storici come i Verdi, l’Udeur , i Socialisti ; la mobilità all’interno dei gruppi consiliari , la instabilità elevata dell’Esecutivo Regionale , sono tutti elementi che hanno segnato negativamente la qualità dell’azione di governo. Se poi aggiungiamo una crisi di fiducia evidente verso la politica e le Istituzioni , a consuntivo ed in assenza di un colpo di reni finale le ombre rischiano di essere prevalere sulle luci .I punti di forza sono stati in avvio di legislatura l’idea che l’Esecutivo fosse forte ed autorevole ed in grado di esprimere azioni di sistema , supportato da una coesa e solida maggioranza politica in uno all’avvio di un nuovo ciclo virtuoso della attività di governo. L’aver consentito ,colpevolmente ,di sovrapporre l’equilibrio politico alla attività dell’Esecutivo e’ a mio avviso il punto di rottura vero della solidità dell’azione di governo e’ l’avvio di un biennio di instabilità e scarsa incisività dell’azione amministrativa. 2) Negli ultimi anni sono avvenuti notevoli cambiamenti nella geografia politica. La nascita del PdL, la fondazione del Pd e quindi lo scioglimento dei Ds e della Margherita, i partiti della sinistra che senza rappresentanza parlamentare, compreso il Ps, del quale lei è un dirigente nazionale. Il fenomeno IdV. Senza citare a livello regionale i passaggi esponenti politici da un partito all’altro o da uno schieramento all’altro. Domanda in che salute sta il centrosinistra Lucano? Il centrosinistra lucano non vive una buona stagione. L’aver pensato che una accresciuta forza numerica consiliare avesse significato una maggiore solidità politica e’ stato un errore clamoroso. La Basilicata non poteva poi non essere interessata da quanto accaduto alle politiche del 2008 con la scelta sciagurata dell’autosufficienza del Pd e della confusa ed incredibile scelta di condividere con il centrodestra una scelta che ha terremotato il quadro politico a sinistra determinando la esclusione dal Parlamento di forze storiche come la sinistra sia essa riformista che quella radicale .Il combinato disposto fra le tossine della competizione elettorale nazionale unitamente alla crisi dell’Esecutivo nel 2007 , che io considero la madre di tutte le crisi , ha prodotto una instabilità infinita che ancora in questi giorni fa sentire i suoi effetti negativi. 3) Negli ultimi anni lei è stato assessore provinciale alla formazione, assessore regionale all’agricoltura e poi alle attività produttive. Ha amministrato in settori chiave come lavoro, formazione, politiche agricole, energetiche ed industriali.. Le chiedo la zona del Potentino ha una sua dimensione economica, sociale definita oppure è senza “anima”? Il potentino ha sicuramente una sua dimensione economica e sociale , ma non ha una sua identità consapevole, ha il nodo irrisolto del rapporto fra capoluogo e comuni dell’area , e non riesce ad esprimere nelle politiche regionali una sua dimensione territoriale.Se si pensa a cosa e’ il Vulture o la Val d’Agri si ha subito l’idea di cosa si voglia intendere , se si pensa al potentino la identità sfuma , la si confonde con la città capoluogo oppure si ha una vaga idea di cosa sia , di cosa esprima sul piano economico , sociale ,culturale . Si pensi per un attimo a cosa e’ accaduto con il varo del PRT (Piano regionale Turistico ) Il Potentino e le sue valenze turistiche e delle sue attrattive principali , Lagopesole, Grancia, Castelmezzano, cosi via con migliaia di presenze certificate viene derubricato dal Piano e gli dedica solo una paginetta , peraltro dopo le proteste di alcuni consiglieri. 4) Ad Avigliano, le ultime elezioni provinciali hanno riconfermato che è una roccaforte del centrosinistra. Ma all’interno della area di maggioranza c’è stato una notevole mobilità di voti, portando anche “sorprese” elettorali. Il suo commento? Io leggo il risultato delle provinciali in questo modo , il centrosinistra conferma la sua forza e fa evidenziare l’assenza di una alternativa credibile , ma ridistribuisce al suo interno il consenso rendendolo meno concentrato sul PD che rappresenta oggi solo 1/3 dell’elettorato di centrosinistra rispetto alla maggioranza che esprimeva invece con DS e Margherita . Non si può non tener conto di questo risultato e del pluralismo che si e’ aperto evidentemente nella coalizione che oggi amministra Avigliano .Alcuni risultati non mi sorprendono in positivo , si percepiva una difficoltà dei tradizionali partiti, forse la dimensione del dato mi ha sorpreso . Credo sia sbagliato nel liquidare frettolosamente questo dato , va analizzato a fondo , reca con sé indicazioni importanti che il centrosinistra farebbe bene a tenere in considerazione per le prossime amministrative. 5) Si parla di cintura metropolitana, localizzazione di servizi, città lineare. Intanto esiste un territorio diviso in due tra centro e periferie che sembrano dialogare sempre meno, mentre di sviluppo, di progetti, di programmazione non se ne discute. Cosa deve fare la politica? Cosa pensa Donato Salvatore del possibile futuro e ruolo di Avigliano e del suo territorio?Ho seguito con interesse il dibattito che si e’ sviluppato intorno al tema della città lineare , credo invece sia stato poco dibattuto il tema del piano strutturale metropolitano , ma in ogni caso io considero oggi decisivo per la nostra comunità ed in particolare per il centro il tema della ricomposizione territoriale . Le sfide dello sviluppo non si vincono in solitudine ma nella competizione fra territori , e noi abbiamo bisogno di avere un territorio ricomposto e protagonista nella’area più vasta del Potentino . La politica ha il compito di promuovere un dibattito vero sui destini di questa comunità e di costruire intorno ad esso un consenso largo e partecipato , i cittadini sono sempre perplessi ’ e disorientati , sempre più distanti e sempre più lontani dalle scelte.Occorre pensare in grande e disegnare l’Avigliano del 2020 , della sua funzione nel territorio , del suo rapporto con il capoluogo e con le direttrici di sviluppo Potenza Melfi – Potenza Marmo-Melandro , una comunità che recuperi fiducia in se stessa e nella sua capacità di esprimere protagonismo positivo . Una svolta culturale ed di consapevolezza delle proprie responsabilità. A questo sforzo credo che nessuno debba e possa sottrarsi, a cominciare da me,che ricevo in questi giorni molte sollecitazioni a esprimere disponibilità verso la guida dell’Amministrazione.Ne sono onorato e ne porto orgoglio.
19/09/2009 - autore: Leonardo Pisani
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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