Giornate dell’arte contemporanea, un’iniziativa per diffondere le nuove tendenze dell’arte e far conoscere gli artisti. Una Porta aperta al grande pubblico attraverso mostre, laboratori, eventi giunta alla quinta edizione, che coinvolge circa 1000 istituzioni culturali. Organizzata dall'Amaci sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il sostegno del PARC (Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee). Anche la lucana Amnesiac Arts è tra le protagoniste di questo evento che si propone di far vivere il complesso mondo dell’arte contemporanea con immediatezza e semplicità. Un’associazione culturale no profit, nata nel 2002 dall’incontro di tre artisti e appassionati d'arte di Potenza Massimo Lovisco, Luigi Telesca e Nicola Rosa, che iniziando ad operare prima in regione e poi nel sud Italia, ha ampliato la sua attività in tutte le discipline artistiche dalla pittura, alla net art alla letteratura nell’intero territorio nazionale e ad aprire una propria galleria “l’Amnesiac Arts Home Gallery”. Amnesiac, nell’occasione, ha presento l'installazione site specific ideata per il White Cube, un galleria d’arte contemporanea di un metro quadrato che ha varie sedi in Europa. Creando in questo modo una rete che, mantenendo lo stesso nome e marchio, il white cube riesca contemporaneamente ad essere presente in molteplici aree geografiche del vecchio continente.Luogo espositivo scelto per il 2009 è l’ingresso del Municipio di Avigliano. Il White Cube è opera di Marcel Samela, nato a Montreuil Sous-Bois in Francia nel 1959 e formatosi a Parigi presso l’atelier di Manessier. Artista poliedrico, sperimentatore di linguaggi dalla pittura alla fotografia, tra le sue mostre: Marcello Samela alla “Galleria”, Parigi (1995); 13X17, Cromaticos, Castello e Estense, Ferrara (2000) a cura di Philipe Daverio; sedi varie (2006). Il White Cube Basilicata rimarrà esposto sino al 11 Ottobre, accompagnato da un “totem” con il commento della critica d’arte Barbara Improta che definisce “Il White Cube diventa una vera e propria scatola magica nelle mani di Samela che gioca a stravolgerne il senso, anzi a capovolgerlo, a moltiplicare le (dis)sociazioni mentali/verbali/visive: il bianco (white) che si trasforma in nero (Black), il gatto che minaccia il cane, la scatola chiusa che diventa spazio aperto.”.