Non condivido le cose che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirle”, con un pensiero Voltaire, l’illuminista della tolleranza, Mara Salvatore presenta Nello Rega. Lucano, giornalista della Rai ma sopratutto un uomo coraggioso che lotta per il rispetto delle sue idee e cultura e per la libertà di opinione e di informazione, valori fondamentali della Democrazia e della Civiltà. Minacciato di morte da integralisti islamici per aver scritto un libro, su una storia d’amore con Amira, giovane sciita, finita proprio per la diversità e la divisione che sembrano avere il mondo occidentale e quello mussulmano. Ed ha presentato “Diversi e Divisi” ad Avigliano con il dialogo e il confronto, riflessioni e domande da parte dei giovanissimi della Azione Cattolica sulle pratiche dell’islam, il ramadam, il rapporto uomo donna, le differenze tra le due religioni monoteiste. Un confronto libero da pregiudizi, ma con la convinzione delle proprie idee ed il rispetto dei principi universali dell’umanità e della libertà dell’uomo. Proprio Il libro, la parola scritta che rimane conservata, l’atto di sfogliare, di scegliere di leggere una pagina, la scelta di pensare e riflettere liberamente fa paura a tutti gli integralismi, a tutte le criminalità del Mondo. Quanti giornalisti, scrittori, intellettuali hanno pagato con la vita, costretti a vivere scortati, nascosti, prigionieri per la libertà di pensiero. Oppure minacciati per costringerli a tacere, intimorirli per non scrivere. Ce ne sono tanti al mondo, Rega è tra questi, ma vive il Lucania ed è deciso ad andare avanti, a continuare nonostante l’umana paura che ha. “ So che i carabinieri esistono, me ne accorgo ogni mattina perché non mi lasciano mai” Rega afferma testualmente “un grazie ai carabinieri del comando provinciale di potenza e al prefetto di Potenza”. Il rammarico c’è da parte del giornalista, perchè è protetto solo in Basilicata, non a Roma dove lavora, non in latri posti dove deve spostarsi ed il terrorismo non è un fenomeno localistico, anzi, al contrario. Il giornalista ha avuto e continua ad avere il sostegno morale di tantissime persone, basta andare sul web e fare una ricerca con parole come “ Nello Rega” o “diversi e divisi” per trovare ampie tracce di solidarietà, di stima, siti web che nascono spontanei, blog, pagine su Facebook. Eppure non ha una scorta a proteggerlo, nonostante richieste ed interrogazioni parlamentari bipartisan, tra i parlamentari lucani solo Felice Belisario, afferma Rega, ha presentato un’interrogazione. "La Basilicata ha espresso molto del suo essere, per esempio, donando l'olio ad Assisi. Un momento importantissimo che ha visto tutti i lucani insieme e uniti. Oggi, e mi riferisco a quanto mi sta succedendo, vedo una Basilicata, nel senso delle istituzioni, lontana, schiva, sorda. Non ho ricevuto alcun sostegno morale da parte delle istituzioni lucane (Regione, Comune, Provincia). Non ne faccio ovviamente una colpa perchè la solidarietà non si chiede, ma si riceve o no.”. Continua Rega “Constato solo il mutismo di chi avrebbe potuto far sentire la propria voce in sede nazionale e chiedere protezione e sicurezza per un suo cittadino. Sarebbe stato, lo dico con orgoglio di essere lucano, un esempio di cosa sia davvero la Basilicata: una terra tenace e di resistenza. Invece nulla. E questo mi avvolge in una tristezza unica. Sarebbe bastata una presa di posizione delle istituzionali regionali, provinciali, comunali nel chiedere allo Stato garanzie di sicurezza per un cittadino lucano che lotta per il diritto di informare e per la libertà di parola. Peccato. Ma forse, anzi sicuramente, la vita di un uomo per certi politici vale meno di una campagna elettorale per cercare poltrone e potere! Noto, invece, la gente, quella che non fa politica vicina. Come il caso di Paolo Sinisgalli che ha dato vita al Comitato per chiedere al ministro Maroni la scorta per me. Esempio di vera lucanità e solidarietà”. Un appello che è stato accolta da Donato Paolo Salvatore, consigliere regionale che era tra il pubblico: “A fronte della denuncia pubblica oggetto di minacce c’è il problema liberta di espressione di un giornalista e cittadino italiano, e le istituzioni italiane devono intervenire con tutto le possibilità e tutti i mezzi a disposizione. Nello Rega non deve essere lasciato solo e non può essere protetto solo in Basilicata. Nello Rega è anche un cittadino Lucano e le istituzioni tutte della nostra regione hanno il dovere etico occuparsene e far pressione sul governo nazionale affinché sia concessa una scorta. Personalmente come esponente del massimo ente territoriale mi faro incarico presso la presidenza consiglio regionale in modo che al nostro concittadino Rega sia data tutta l’aiuto, Il sostegno istituzionale e la massima solidarietà possibile. ”