Alea iacta est, “il dado è tratto” Donato Salvatore ha attraversato il Rubicone aviglianese, questa volta la sua volontà di candidarsi a primo cittadino l’ha espressa pubblicamente e con convinzione. . “ E’ una scelta che ho preso per amore della mia comunità, per restituire l’affetto ed il sostegno che ho ricevuto in questi anni” afferma Salvatore “ ormai non ho ambizioni personali, il mio percorso da dirigente politico e da amministratore regionale l’ho compiuto, sono arrivato a questa decisione non alimentare una carriera ma per spirito di servizio. ”. Il consigliere regionale ha scelto un dibattito pubblico per ufficializzare la sua decisione, incontrando i cittadini, discutendo e rispondendo alle loro domande e sollecitazioni. La risposta c’è stata, la sala consiliare era piena, un pubblico variegato nella composizione, Aviglianesi di centro e dei borghi, imprenditori e lavoratori dipendenti, giovani e non, esponenti di associazioni e rappresentanti politici. Si sono intravisti i consiglieri comunali Lorenzo Bochicchio del Pd, Francesco Giordano del PdL che è anche intervenuto. In sala i due assessori comunali Donato Claps e Antonio Pace e il consigliere Leo Sileo del PSI, assieme agli esponenti del IDV Gianturco e Saverio Rosa. Nutrita la delegazione del Pdci, in prima fila il consigliere regionale Giacomo Nardiello, assieme Giovanni Samela, segretario cittadino ed all’assessore Gianni Lorusso.Poi arriva anche Luigi Scaglione, copogruppo in Regione dei Popolari Uniti. Esplicita invece la dichiarazione dell’UdC, espressa da Francesco Coviello, dirigente regionale “ L’UdC non ha seguito logiche di mera coalizione, ma ha scelto chi con esperienza e capacità ha dimostrato di saper amministrare l’ordinario e progettare il futuro di questa Comunità. Per questo siano qui apertamente a sostegno di Donato Salvatore, ”. Salvatore ha chiarito che questa sua iniziativa nasce dalla volontà di unire e non di dividere e di rimettere in sintonia la politica con l’opinione pubblica, i partiti con i cittadini “ Sbaglia chi l’ha definita un’iniziativa personalista e che porta alla rottura della coalizione. Sono affermazioni politicistiche e superficiali. Avigliano ha bisogno della Politica, quella vera che prende decisioni e che progetta. Pensiamo all’Avigliano del 2020, che lasceremo alle future generazioni e lasciamo stare i personalismi “. Che abbia in mente il modello del lucano Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, nato a Ruvo del Monte? “ De Luca ha avuto la forza di andare oltre alle beghe di partito, dei giochi di piccolo potere e basso cabotaggio. Rischiando anche l’impopolarità, è andato avanti con la caparbietà dei lucani e sta rendendo Salerno una delle più belle città del mezzogiorno. Dobbiamo farlo anche noi”. Un appello, dunque ai partiti del centrosinistra, a ricomporre il tavolo delle trattative e cercare una soluzione condivisa. Ma i temi protagonisti dell’incontro sono stati altri, sopratutto quello che Salvatore definisce azioni immateriali, cioè ritrovare il senso di Comunità che ad Avigliano si sta affievolendo da qualche anno, arrivando a delegare le proprie scelte ad altre sedi e ad altri uomini, perdendo quella importanza strategica che ha sempre avuto. Non a caso è stato scelto di rivolgersi anche agli aviglianesi della “diaspora” che per motivi lavorativi vivono altrove con la diretta su www.aviglianonline.eu – 573 presenze- e significativo il passaggio del consigliere regionale “Avigliano è paese che è sempre stato accogliente e che fa integrare: abbiamo nuovi cittadini che svolgono con dignità lavori fondamentali e duri per la comunità, specie donne. Sono una ricchezza per noi”. Il pensiero ai tanti immigrati e alle così dette “colf” è chiaro, forse per la prima volta da “popolo invisibile” sono stati definiti cittadini in pubblico. Salvatore afferma: “ Vado avanti, sento il “mio popolo” vicino”.